Escursione Intersezionale CAI Erice – CAI Messina – CAI Caccamo – 22 ottobre 2022 Traversata della “Rocca Busambra”

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Il massiccio della Rocca Busambra, coi suoi 1614 metri sovrasta il bosco di Ficuzza. La più alta cima dei monti Sicani forma una muraglia allineata in direzione est – ovest ed estesa una decina di chilometri. Scoscesa con pareti verticali di calcare nella parte nord forma uno sbarramento naturale per le correnti fresche e umide provenienti da settentrione, favorendo quindi le precipitazioni sul rigoglioso e antico bosco sottostante. La parte sud della Rocca scende invece più o meno gradualmente verso valle e si presenta per lo più arida.

Il borgo di Ficuzza è il luogo convenuto per l’appuntamento alle ore 9 di sabato 22. Siamo in 45, soci dei Cai di Erice, Messina, Caccamo e Palermo. L’escursione si prevede lunga ed impegnativa, dobbiamo evitare di terminarla col buio, ogni minuto è prezioso. Sistemate alcune auto all’arrivo, iniziamo a camminare verso le 10. Siamo all’interno del bosco e seguiamo il sentiero dell’Acqua Ammucciata dirigendoci verso la Rocca Ramosa, nella zona in cui questa forma una gola con la parete più occidentale della Busambra. Risalito il sentiero pietroso all’interno della gola, lasciato alle spalle il bosco, ci troviamo su un altipiano, è da qui che inizia la vera traversata.
Ci muoviamo adesso su terreno naturale pietroso in direzione est, in graduale salita e vicini alla linea di cresta. Alla nostra sinistra lasciamo la maestosa Rocca Ramosa, più in la il vasto territorio del Bosco di Ficuzza e, davanti a noi, ancora lontana, è la vetta della Busambra che ci attende più in alto.
Il percorso di avvicinamento, privo di sentiero, non da tregua alle nostre gambe. Intorno alle 14 siamo finalmente alla base della zona sommitale, ci attendono gli ultimi 200 metri di dislivello che ci separano dalla vetta, quelli più impegnativi. Dopo una breve sosta di raggruppamento, spesa per ammirare ancora una volta il suggestivo ed emozionante panorama e mangiare un frutto per rinfrancarci, iniziamo il tratto di salita più ripida. Camminiamo in fila indiana su una traccia di sentiero. Il gruppo procede gradualmente con cautela, qualcuno più atletico procede più spedito. Dopo un’ora circa ci ritroviamo tutti nei pressi della vetta per goderci il meritato panino ma soprattutto per ammirare lo sbalorditivo paesaggio sottostante e ci consente scorci panoramici a 360°. Ad occidente riconosciamo i monti del palermitano, il lago Poma e le cime più alte del trapanese. Davanti a noi il bosco Ficuzza che ci appare verdissimo ed immenso. I vari comuni di Godrano, Cefalà Diana, Villafrati, solo per citare i più vicini. In lontananza il mare. Sulla destra i monti di Calamigna, il San Calogero e le Madonie. A sud il complesso dei monti Sicani, il lago di Prizzi. Una luce incantevole ci circonda ed il luogo ci consente di provare il particolare “stato d’animo” della vetta.
Siamo stati bravi, abbiamo rispettato la tabella di marcia e il rischio di dovere tirar fuori le lampade frontali sembra scongiurato. Iniziamo la discesa lungo un sentiero abbastanza evidente che, a differenza della salita, ci consente di camminare con maggiore sicurezza. Alcuni di noi, non paghi delle difficoltà della salita, seguono la scoscesa linea di cresta, panoramica ma impervia. Una volta riuniti scendiamo a Piano Tramontana e da qui, lungo uno stretto sentiero ci rimmergiamo nel bosco. Stavolta il tratto è breve e raggiungiamo facilmente le auto.
C’è ancora mezzora di luce, ce l’abbiamo fatta, stanchi ma soddisfatti, con gli occhi pieni di bellezza. Resta soltanto il tempo di salutarci e ringraziare i direttori e validi accompagnatori: Rocco, Angelo, Piermichele e Roberto, che ci hanno guidato in una straordinaria esperienza fisica, ma rigenerante ed emotiva vissuta, che ci consente di portare con noi la bellezza memorabile, di uno dei luoghi più spettacolari della Sicilia.

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