È stato un cammino nella bellezza dei paesaggi in una giornata dai colori e temperature quasi primaverili, anche se a gennaio inoltrato. La sezione del Cai di Erice ha aperto il programma delle escursioni del 2023 con una passeggiata tra natura e storia percorrendo gli antichi sentieri di Monte San Giuliano. Aprendo il nuovo anno con la prima uscita proprio ad Erice e partendo da uno dei punti più suggestivi della montagna: il Santuario di Sant’Anna, nel promontorio di pizzo Argenteria. Da qui il gruppo di soci del Cai, in tutto circa cinquanta, ha percorso il Sentiero 601 che da Martogna risale il versante ovest del Monte, arrivando fino al borgo medievale della vetta. Da questo itinerario, tra l’altro, passa il Sentiero Italia del Cai nella sua prima tappa siciliana, quella che collega Trapani ad Erice. Si tratta di un percorso antichissimo, dove in alcuni tratti si può ancora vedere parte di basolato della pavimentazione originaria ed il cui tracciato potrebbe risalire alla prima guerra punica, quindi al periodo compreso tra il 249 ed il 241 a.C. quando Romani e Cartaginesi, per dieci anni circa, si combatterono nella montagna di Erice contendendosi il dominio sul Mediterraneo.
A memoria di quel memorabile scontro tra le due superpotenze del tempo restano ancora alcune parti di un muraglione nei pressi delle Rocche del Calderaro che i partecipanti all’escursione di domenica, guidata da Mario Torrente e Sergio Latino, hanno visto durante la loro risalita verso Erice, passando da alcuni punti come la Casa Forestale per continuare verso il belvedere San Nicola, sempre con prospettive e panorami mozzafiato su Trapani, in una giornata dalla luce unica e senza vento, con i riflessi del mare che hanno fatto quasi da specchio alla città vista dall’alto ed alle isole Egadi. Uno spettacolo della natura, incastonato dal verde della montagna e dal blu delle acque del Tirreno da uno lato e del Canale di Sicilia dall’altro. In mezzo il bianco del centro urbano a forma di falce, il mosaico sulle acque delle saline e la piana di Trapani che allunga verso il territorio di Misiliscemi e Marsala. In un gioco di prospettive con i paesaggi che sono andati cambiando continuamente.
Arrivati ad Erice il cammino del gruppo del Cai è infatti continuato nelle leccete che accompagnano gli escursionisti fino a porta Trapani, quindi nel centro storico ericino, con le sue caratteristiche case, chiese ed edifici dal fascino medievale. Ma non solo. Qui, dopo essere passati dal Duomo, è iniziato un “viaggio” nella storia ultramillenaria di Erice percorrendo il sentiero delle Mura Elimo-Puniche. L’antichissima cinta muraria, uno dei monumenti più antichi e meglio conservati della Sicilia, è stata spiegata da Mario Torrente, che ha invitato i soci del Cai a “leggere” l’affascinante libro di pietra custodito nei massi megalitici e nei vari blocchi, che riportano indietro nel tempo, quelli più antichi, ad oltre due mila e cinquecento anni fa. Le Mura di Erice, chiamate anche Ciclopiche, evocando altri miti e misteri, raccontano la storia dei popoli che sono passati dalla montagna che fu della dea Venere, ma anche tante leggende, come quella del Piede del Diavolo. O lo stesso “Monito delle Mura” legato alla lettura ed alla “interpretazione” delle lettere puniche.
Proseguendo per il bosco, con il suo avvolgente silenzio, dopo un’altra sosta nell’antemurale quasi del tutto nascosto dalla vegetazione, il gruppo del Cai ha cambiato le prospettive “affacciandosi” sull’Agroericino ed ammirando così i panorami verso Bonagia e Monte Cofano che spaziano dal versante orientale di Erice. Anche qui altro tuffo nella storia con i racconti e le leggende legate ad alcuni siti e monumenti di questa zona del Monte, dove gli studiosi hanno ipotizzato la presenza di un tempio dedicato a Demetra e un altro ad Apollo. Ma Erice è anche la bontà dei dolci della pasticceria conventuale. Così, durante la passeggiata, arrivati a Porta Spada, i soci del Cai hanno trovato la gradita sorpresa di ben 4 vassoi di genovesi calde appena sfornate. Delizia per il palato e per i sensi.
Dopo essere quindi passati dal Quartiere Spagnolo e dalla cappella della Madonna di Custonaci, il gruppo ha fatto quindi tappa nella Baita di via Apollinis, sede della sezione di Erice del Cai e punto di accoglienza del Sentiero Italia, per la pausa pranzo fatta in veranda con vista grande bellezza su tutto l’Agroericino ed il versante dei Runzi della montagna di Erice. Una volta ricaricate le batterie, gli escursionisti si sono rimessi in cammino per uscire dal centro abitato superando porta Carmine ed iniziando così la discesa lungo viale delle Pinete, la strada dei Difali e quindi il sentiero di Sant’Anna, sempre con i panorami mozzafiato su Trapani ma stavolta con il sole che andava calando per arrivare al punto di partenza del Santuario di pizzo Argenteria con i colori del tramonto. In un altro spettacolo, l’ennesimo della giornata, all’insegna della bellezza e della magia di Erice.
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