Testo e foto di
Fabio Marino
Marettimo, la più selvaggia delle Isole Egadi, offre agli amanti del trekking e a noi del CAI Erice esperienze uniche tra paesaggi mozzafiato e testimonianze storiche. L’itinerario di quest’anno che parte dal borgo marinaro e attraversa punti di grande interesse come le Case Romane, il Semaforo e Carcaredde, per poi ritornare al paese, è un viaggio nel tempo e nella natura incontaminata dell’isola.
Partenza dal Paese
Il nostro trekking inizia nella piazzetta di Marettimo. Fabio Marino, il direttore, accoglie i presenti. Le case bianche, le stradine strette e l’atmosfera tranquilla danno subito la sensazione di sentirsi a proprio agio. Poco più avanti ci attende la nostra guida, Vito Vaccaro, profondo conoscitore dell’Isola Sacra. (Marettimo citata dall’autore greco Polibio (203-120 a.C.) col nome di Hierà Nèsos “Isola Sacra”).
Verso le Case Romane
Lasciato il paese alle spalle, dopo una breve presentazione a cura del Presidente Vincenzo Fazio e della stessa guida, il sentiero si inoltra in un ambiente sempre più naturale e selvaggio. La prima tappa del nostro percorso è il sito archeologico delle Case Romane. Queste antiche rovine, testimonianza della presenza romana sull’isola, si trovano in una posizione strategica con una vista spettacolare sulla costa. Qui, tra i resti delle antiche abitazioni, si può immaginare la vita degli abitanti di un tempo, immersi in un paesaggio che sembra essersi fermato nei secoli. Il panorama è stupendo impossibile astenersi dallo scattare foto.
Il Semaforo
Proseguendo il cammino, il sentiero si fa più ripido e impegnativo, ma la fatica è ripagata dall’arrivo al Semaforo. Questo punto panoramico, un tempo utilizzato per la segnalazione marittima ma anche da osservatorio militare, offre una vista a 360 gradi sull’isola e sul mare circostante. Da qui, nelle giornate più limpide, si possono scorgere le altre isole dell’arcipelago e persino l’isola di Pantelleria e la costa Tunisina. È il luogo ideale per una sosta, per godersi il panorama, mangiare un panino, respirare aria pura iodata proveniente da grecale.
Carcaredde
Dopo aver ripreso fiato al Semaforo, il percorso continua in discesa dal lato di Punta Cretazzo con destinazione Bosco Carcaredde, un’altra area di grande interesse. Questo tratto del sentiero è caratterizzato da una natura rigogliosa e da una vegetazione mediterranea che avvolge il cammino. Qui, la bellezza selvaggia dell’isola si mostra in tutta la sua forza.
Ritorno al Paese
Il ritorno al paese è caratterizzato da una ripida discesa. Le articolazioni sono messe a dura prova. Percorrendo il sentiero, si può riflettere sulle emozioni vissute e sulle meraviglie scoperte. Tornare in paese, con le sue stradine tranquille e il mare che da spettacolo, è come ritrovare un rifugio dopo un’avventura straordinaria.
Un percorso che ci ha invitato alla scoperta e alla contemplazione, permettendoci di immergerci completamente nell’essenza di questa splendida isola mediterranea.
Un’esperienza che rimane nel cuore.
Il Museo
Prima di cena appuntamento culturale presso il Museo del Mare. Ci accoglie il nostro Vito Vaccaro per raccontarci che dal Portogallo alla California fino alle gelide acque dell’Alaska i pescatori originari dell’isola di Marèttimo hanno saputo da sempre praticare “l’arte del pescare”. Oggi nel Museo del Mare delle Attività e Tradizioni Marinare e dell’Emigrazione gestito dall’Associazione CSRT “Marettimo”, sono custodite queste memorie.
E’ un museo piccolo, ma ricco di storia. La storia è raccontata dagli attrezzi ormai in gran parte in disuso e dalle foto esposte che custodiscono tutta “l’arte del pescare” di questa gente di mare.
La cena
L’appuntamento serale è al ristorante “Al Carrubbo”. Le aspettative sono tante cosi come i nostri appetiti. Un menù mediterraneo che si è rivelato un trionfo di sapori e odori e che ci ha reso felici. Un grazie particolare va alla Chef Nadia Aliotta e a sua figlia Sara.
Grazie di cuore.
Giornata ecologica
Domenica mattina ci viene chiesto di contribuire alla pulizia della costa di Marettimo, in occasione di un evento organizzato in precedenza. Non possiamo dire di no. Ci viene affidata la zona dello scalo vecchio. Facciamo la nostra parte con senso civico, nella consapevolezza che ognuno di noi si deve sentire custode di ciò che la natura ci ha regalato.
Domenica uscita in barca
E’ stato un momento molto atteso, ma le condizioni meteo marine non ci hanno permesso di effettuare il giro completo dell’Isola. E’ stata lo stesso una gradevole e riposante mattinata in barca, senza lesinare tuffi e nuotate.
Saluti
Un magnifico fine settimana concluso con le classiche granite adornate da tanta panna e profumate brioche. Quindi tutti a bordo dell’aliscafo, si ritorna… Con la testa a quale potrà essere la prossima escursione sull’Isola Sacra.