di Giuseppe D’Amico
ph. Autori vari
Nella splendida cornice del Borgo medievale di Erice, baciati da uno splendido sole, i Soci CAI si sono dati appuntamento a Porta Spada; ad accoglierli oltre agli accompagnatori, il socio Mario Torrente, che con la sua passione ha brevemente raccontato storie ed aneddoti di Erice antica, abbracciando sia il sacro che il profano, allietando l’interessata comitiva, felice di scoprire un volto nuovo della mistica Erice.
Del gruppo facevano parte anche Sergio e Cristina soci del CAI di Ravenna, innamorati di questo scorcio dell’isola.
Non prima di aver compiuto il rito scaramantico del Piede del Diavolo, la comitiva si è incamminata seguendo un percorso ad anello che partendo da Porta Spada, ha permesso di visitare lungo il percorso “il cimitero ebraico”, quindi il quartiere spagnolo per poi scendere verso Porta Castellammare, ammirando da lontano la nostra Baita, fino a raggiungere il vecchio frassino.
Lungo il cammino si è giunto alla Chiesa di Sant’Ippolito, dove è stato possibile ammirare la grotta in cui ha vissuto da anacoreta un giovane monaco che 15 anni dopo sarebbe diventato Papa Gregorio Magno. Successivamente è stato raggiunto il Bosco delle Meraviglie, luogo dove i bambini ericini hanno piantato diversi alberi per rimboschire un posto devastato dagli incendi passati, quindi si è lentamente risaliti fino a raggiungere Porta Trapani e, dopo la sosta nella scalinata del duomo per la foto di rito, la comitiva ha proseguito per il sentiero che fiancheggia le antiche mura Elimo-Puniche, passando per Porta Carmine fino a ritornare a Porta Spada. L’escursione si è conclusa raggiungendo la Baita del CAI dove è stato consumato il pranzo, naturalmente non si poteva chiudere senza la degustazione delle prelibate specialità pasticciere ericine come le genovesi, mustazzoli e altri dolci a base di mandorle.
Accompagnatori CAI: Sergio Latino, Giuseppe D’Amico