Il punto è decisamente strategico per iniziare un’escursione tra cielo e mare in una delle montagne più belle e conosciute del Mediterraneo, ricca di storia millenaria e di miti che affondano le radici nel culto di Venere, la dea dell’amore che qui, nei millenni, hanno chiamato in diversi modi. Quasi incastonata tra i giardini del Balio ed il Castello di Venere, su una rocca circondata dal verde si erge, elegante e bianca come una colomba la Torretta Pepoli, uno dei monumenti più caratteristici del borgo medievale da dove si può godere di uno dei panorami più belli sull’Agroricino, con lo sfondo sul golfo di Bonagia e monte Cofano.  erice-dal-sentieroDa qui parte un percorso di trekking, mappato dal Cai, che permette di scendere lungo i sentieri che si snodano nel versante Nord Est della montagna di Erice, raggiungendo diversi siti, a partire dai “runzi”, zona chiamata così dai numerosi rovi dove, tra agosto e settembre, è possibile raccogliere le more. La discesa continua verso la chiesa rupestre di Sant’Ippolito, una delle tante che si possono trovare percorrendo i sentieri della montagna di Erice, come Santa Maria Maggiore, che si può visitare lungo l’itinerario, anch’esso caratterizzato dalle indicazioni del Cai, che conduce a porta Spada, passando per il bosco della Casazza.  Da questo percorso è anche possibile raggiungere l’area demaniale di San Matteo e Bonagia, con la Torre della Tonnara che domina questa meravigliosa baia, con  il suo piccolo porticciolo da dove, in estate, si possono ammirare dei meravigliosi tramonti sul mare. Oppure, sempre da Sant’Ippolito, è possibile scendere in direzione Valderice da Caposcale o tornare ad Erice dalla mulattiera di porta Castellammare che risale il costone di montagna che si trova sotto il Quartiere Spagnolo. santorsolaDa qui si può proseguire verso piazza San Giovanni e quindi tornare al punto di partenza della Torretta Pepoli, oppure addentrarsi nell’antico bosco di Erice, costeggiando le chiese medievali di Sant’Antonio e Sant’Orsola e le millenarie mura elimo puniche per terminare la passeggiata, in questa autentica oasi di pace davanti la Matrice, il duomo di Erice. Praticamente a porta Trapani, l’ingresso del borgo medievale della vetta. Ma scendendo dalla Torretta Popoli è possibile raggiungere il lato dei Difali, passando da sotto la rocca del Castello di Venere e ricollegandosi al sentiero Cai 601 che conduce dritto dritto al Santuario di Sant’Anna ed all’area demaniale di Martogna per arrivare quindi al centro urbano di Casa Santa, dove si trova la stazione di imbarco della funivia.  Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dalla Torretta Pepoli si aprono una serie di itinerari che offrono agli escursionisti la possibilità di fare delle passeggiate nella natura caratterizzate da panorami mozzafiato sull’hinterland sottostante, tra paesaggi dominati da un lato dal mare di Bonagia, dall’altro da quello di Trapani e delle isole Egadi, passando per l’Agroericino e le montagne che circondano questa piana dominata da una luce unica. La più vitata d’Europa, un territorio davvero tutto da scoprire.

 

 

 

(testo e foto di Mario Torrente)

Sono circa ottanta gli appuntamenti in programma, tra cinema, jazz, spettacoli per ragazzi, street art, concerti pop, incontri, conferenze, musica classica nel cartellone, che interesserà, da luglio a settembre, lo storico borgo medievale ma anche il lungomare ericino, organizzato dal Comune di Erice e dalla Fondazione Erice Arte. Gli appuntamenti dell’estate verranno in questa occasione proposti attraverso una serie di “contenitori progettuali”, ognuno con una sua omogeneità interna, cronologicamente accostati e tra loro intrecciati, che andranno a dipanarsi tra luglio e settembre.

Quest’anno con la Fondazione Erice Arte e il Settore Cultura ed Eventi del Comune –  dichiara la Sindaca Daniela Toscanoabbiamo voluto lavorare ad un cartellone estivo che potesse coniugare al meglio la domanda d’intrattenimento estivo e la qualità dell’offerta. Non a caso abbiamo scelto di progettare un programma suddiviso in sezioni coerenti, per consentire al pubblico (abitanti e visitatori) di orientarsi facilmente, individuando specificità, valori ed ambiti di interesse.

Non sarà difficile, sfogliandone i contenuti, attraverso le varie espressioni artistiche rappresentate, riconoscere, tra gli altri, alcuni elementi d’attenzione per me irrinunciabili: per la questione di genere, per i più giovani, per il sud del Mediterraneo. Aspetti che considero fondanti – e che acquistano maggior significato ed importanza qui ed oggi – proprio a partire dalle più antiche tradizioni di questa Città che ha da sempre legato il suo nome a quello di Venere, simbolo femminile per eccellenza e dea dell’amore e dell’accoglienza. Anche per questo sono certa che le proposte di Ericestate 2018, dal centro storico sul Monte fino alla spiaggia ed al litorale, sapranno nel complesso interessare e coinvolgere un pubblico variegato, numeroso e attento; essere segno tangibile del nostro impegno per contribuire attivamente alla crescita dell’offerta culturale della Città e di tutto il suo territorio”.

Cinemadamare Erice 2018

Dal 29 luglio al 5 agosto, torna il più grande raduno internazionale di giovani filmmaker provenienti da tutto il mondo. Special Guest la regista Margarethe von Trotta. Ogni sera cinema all’aperto gratuito, in piazzetta San Giuliano, cortometraggi in concorso, uno spazio dedicato agli ospiti e la proiezione di un grande film.

Urban Street Art Erice

Dall’8 al 10 agosto 10 artisti realizzeranno le loro opere su pannelli collocati in diversi punti del borgo medievale, con l’obiettivo di sperimentare inconsuete ed originali relazioni tra l’arte ed il contesto, a partire dal tema Il mito di Venere. La direzione artistica dell’evento è di Arianna Maggio.

EriceinJazz
Tre appuntamenti con il grande jazz, con la partecipazione di musicisti di primissimo piano per un vero e proprio jazz club tra piazzetta San Giuliano ed il palco al Castello di Venere. Protagonisti delle mini rassegna il quartetto di Giuseppe Milici (8 agosto), il quintetto con Nicola Giammarinaro e Roberto Gervasi (13 agosto), Lino Patruno e i Blue Four (24 agosto) con il violinista Mauro Carpi e il vocalist inglese Clive Riche.

Agosto al cinema

Tra il 7 ed il 31 agosto dieci imperdibili serate di cinema all’aperto nella suggestiva cornice di piazzetta San Giuliano. In programma alcuni dei film più interessanti e che hanno avuto maggior successo nella precedente stagione cinematografica.

Ericestate bambini e ragazzi

Animazione, spettacoli e film per un’estate all’insegna del divertimento e della creatività con un programma di attività dedicate a bambini e ragazzi con i laboratori teatrali e gli artisti di strada del gruppo Teatro Atlante ed i laboratori artistici dedicati al “riciclo creativo” con l’Ass. L’Urlo di Rosaria.

Il Palcoscenico di Venere

Eventi speciali, sul grande palco sotto il Castello di Venere, tra musica e danza, con lo sguardo rivolto verso il Mediterraneo. Domenica 12 agosto, Federica Messa, in arte Mèsa, giovane cantautrice di origini siciliane, presenta con la sua band l’album Touché (uscito a marzo 2018). Sabato 18 agosto, Unavantaluna e il solista tunisino Ziad Trabelsi con il concerto La Petite Sicile. Lunedì 20 agosto, lo spettacolo di danza La carovana d’Algeri, con la regia e le coreografie di Sabah Benziadi e con il suo Corpo di ballo El Kahina.

Ericemareventi

Il tratto ericino del Lungomare Dante Alighieri aspira a diventare luogo di ritrovo, intrattenimento e passeggiate. A sostegno di questo progetto sei appuntamenti, realizzati anche con la collaborazione degli stabilimenti balneari del litorale. Grande attesa per la serata del 10 agosto in cui la spiaggia di Erice accoglierà ufficialmente Carmen per il concerto con il quale per la prima volta nel suo tour si esibirà nel suo territorio. Di grandissimo richiamo anche il concerto di Willie Peyote, rapper torinese che, dopo aver girato l’Italia, farà tappa sul lungomare di Erice il 21 agosto accompagnato da Frank Sativa e la Sabauda Orchestra. Nelle altre serate: Sicilia Cabaret (30 luglio), Clan Zero (6 agosto), Figli di un Re Minore (27 agosto), Falsi d’Autore (1 settembre).

La musica antica

Il cartellone si concluderà con due concerti dedicati alla musica antica, in collaborazione con l’associazione Amici della Musica di Trapani, l’associazione Arte In Creazioni e l’associazione Musicamente. Il 5 settembre, nella chiesa di San Martino, Che si può fare – Trame di follia nella musica barocca. Il 6 settembre, al Teatro Gebel Hamed La Leggenda di Orlando – Tra cunto e musica barocca.

Incontri, conferenze, convegni, mostre, letture ed altri appuntamenti musicali completano il programma delle attività estive, anche grazie alle iniziative promosse dalla Cooperativa Astarte presso i siti culturali comunali, i Giovedì in biblioteca organizzati dal Gruppo Archeologico Erykinon e la programmazione di Cortili in Poesia a cura dell’Associazione Salvare Erice.

“Nel vasto e variegato programma – dichiara Salvatore Denaro, dirigente del settore Cultura e Centro Storico del Comune – abbiamo ripreso la tradizione del cinema estivo. Quest’anno proporremo dieci film proiettati gratuitamente in piazzetta San Giuliano alle 21,30. Fra i principali titoli The post, Ammore e Malavita, La la land, The Circle. Verranno proiettati anche tre film per ragazzi, sempre con ingresso gratuito, alle 17,00 al teatro Gebel Hamed. Novità assoluta è invece l’evento “Urban Street Art Erice” che si terrà dall’08 al 10 agosto dove dieci artisti si cimenteranno nella realizzazione di opere in pannelli che saranno collocati lungo le vie più significative del centro storico di Erice e rimarranno in esposizione per tutto il periodo estivo. Il tema prescelto è “Il Mito di Venere”. È certamente una scommessa che esula della tradizionale ideazione che vuole la street art concepita e realizzata in aree degradate o nelle periferie delle città e direttamente su prospetti di case, ponti, etc. Ad Erice la street art verrà realizzata all’interno di una città medievale e su pannelli in legno rimovibili, in un connubio nel quale l’arte contemporanea si sposa con un contesto urbanistico antico”.

“In sinergia progettuale con il Comune – dichiara infine Piervittorio Demitry, direttore artistico della Fondazione Erice Arte – la Fondazione ha investito sulla programmazione estiva curandone con attenzione sia il disegno generale che buona parte dei contenuti artistico-culturali. Lo ha fatto mettendo a frutto il proprio bagaglio, incoraggiando la collaborazione offerta da alcune tra le migliori esperienze attive nel territorio ed anche lasciandosi felicemente ‘contaminare’ dalle suggestioni di giovani vivaci energie. Dalla significativa apertura, dedicata alla formazione ed alla produzione cinematografica, con tanti ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo, ai musicisti emergenti della scena pop e indie italiana, importanti interpreti della musica jazz, la musica antica e barocca, le sonorità etniche mediterranee e nordafricane. La ricerca mira sì a comporre un mosaico armonioso ma intende anche includere una ‘semina’ per il futuro, immaginando Erice come grande laboratorio artistico, al centro delle culture del Mediterraneo”.  

 

Si ripeteranno anche per questa estate le cosiddette «albe arabe» al «granaio islamico di Custonaci», promosse dal Comune di Custonaci e curate dalla Pro Loco di Custonaci in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani.

Le manifestazioni, che in questi anni hanno lasciato letteralmente esterrefatti i numerosi visitatori, prenderanno il via sabato 14 luglio (le altre date saranno il 28 luglio e il 4, 11 e 18 agosto). L’appuntamento è previsto per le 5.00 del mattino presso il Castello di Baida (Castellammare del Golfo), per poi trasferirsi a ridosso dell’antico Aghadir, con dei bus navetta, da dove sarà possibile vedere l’alba e successivamente visitare l’antico granaio. È prevista, al ritorno dall’escursione al granaio, anche una visita all’orto botanico presente nel borgo di Visicari.

«La bellezza dei luoghi, il contesto, vissuto nel bel mezzo dello spettacolo musicale, del sorgere del sole e poi la visita vera e propria all’Aghadir con la sapiente spiegazione delle guide – afferma Fabrizio Fonte Assessore alla Cultura – rende l’esperienza delle nostre «albe arabe» qualcosa di unico nel suo genere. Prova ne sia che ogni anno aumenta il numero di persone che vuole partecipare all’evento. Non a caso in questa edizione 2018 saranno ben cinque, tutte realizzate di sabato, per venire incontro certamente ai turisti, ma anche ai numerosi curiosi che vogliono vivere un’inaspettata esperienza che regalerà loro un piacevole ricordo di Custonaci».

«Proseguiamo ancora una volta – sostiene Giuseppe Bica, Sindaco di Custonaci – con l’esperienza delle «albe arabe» a Pizzo Monaco, nel tentativo di far crescere ulteriormente l’asset del turismo culturale, che in questi anni ha visto, insieme a quello balneare ed enogastronomico, far lievitare considerevolmente il numero dei turisti a Custonaci. Siamo certi che, anche questa estate, in tanti vorranno vivere la straordinaria esperienza del sorgere del sole in un luogo ricco di fascino come il borgo di Visicari. A tutti loro do il più cordiale benvenuto».

L’appuntamento è di quelli da non perdere e si rinnova ogni anno nei giorni del solstizio d’estate. Il 21 giugno il sole, tramontando, riesce a supera di poco lo sperone roccioso che divide Bonagia da Pizzolungo, illuminando, con i suoi raggi, la grotta di Polifemo, lungo il versante Nord della montagna di Erice, poco sopra le abitazioni di contrada Emiliana. Qui, a poco più di 50 metri dal livello del mare, ancora oggi si possono ammirare due antichissimi pittogrammi, datati dagli studiosi attorno al tre mila avanti Cristo. Uno spettacolo di luce a cui si può assistere solo nei giorni più lunghi dell’anno, quando l’astro raggiunge la sua massima altezza.

La zona si raggiunge facilmente percorrendo il breve sentiero che dalla fine della strada di contrada Emiliana arriva fino alle grotte che dominano questo versante del litorale di Bonagia, subito dopo le curve del nono chilometro. Un punto “strategico” per gli amanti del trekking, visto che da qui è possibile risalire un suggestivo sentiero che si affaccia su Pizzolungo e sulla città di Trapani, arrivando fino all’area demaniale di San Matteo, con il suo bosco, l’allevamento dell’asino pantesco ed il percorso che porta dritto dritto fino al borgo medievale di Erice, ad oltre settecento metri di altezza, passando per le antiche chiese rupestri e le millenarie mura elimo-puniche.

Un itinerario davvero suggestivo, che parte proprio dalla grotta Emilana, la più grande delle due caverne che sovrastano questa contrada del territorio ericino. La più piccola, chiamata grotta di Polifemo, è quella che si illumina nei giorni del solstizio d’estate, con i raggi del sole che arrivano fino ai due pittogrammi in ocra rossa: quello che secondo gli studiosi ricorda un labirinto a sei volte che rappresenterebbe il ciclo del sole nei (sei) mesi che vanno da un solstizio all’altro, ed una figura antropomorfa che probabilmente si ricollegherebbe al culto della grande dea madre. Due immagini antiche cinque mila anni che evocano antichi riti legati al ciclo del sole e quindi all’alternarsi delle stagioni, richiamando anche i temi della fertilità e della fecondità. Evocando culti che affondano le loro origini nella notte dei tempi.

Ed in occasione del solstizio d’estate nella grotta di Polifemo si è tenuta una suggestiva celebrazione durare il tramonto del sole, nel giorno più lungo dell’anno, organizzata dall’associazione Oasi Zen. Un momento davvero carico di spiritualità, in un’atmosfera quasi surreale, resa ancora più magica dal suono dell’arpa celtica e dal rintocco della campana tibetana per salutare l’allineamento tra l’astro e gli antichi pittogrammi. Rinnovando così la magia al tramonto del solstizio dalla grotta di Polifemo.

 

 

(testo e foto di Mario Torrente)

Escursione notturna del Cai nell’antico bosco di Erice. Un gruppo di soci e simpatizzanti della sottosezione di Erice del Club Alpino Italiano, armati di bastoncini, zaini e torce, ha percorso i sentieri che costeggiano le millenarie mura elimo-puniche, un contesto decisamente magico reso ancora più surreale dalle nebbia e dall’oscurità della sera. Un trekking davvero molto suggestivo, praticamente ad un tiro di schioppo dal centro abitato del borgo medievale, caratterizzato dai silenzi e dal senso di avvolgimento che sa regalare questo polmone verde sulla cima del monte, a poco più di settecento metri di altezza. La passeggiata è partita al crepuscolo dal Quartiere Spagnolo, per passare in alcuni punti ricchi di storia, come la zona dell’ex cimitero ebraico, proprio sotto le antiche chiese medievali di Sant’Antonio e Sanr’Orsola, sul versante che si affaccia su Bonagia ed il suo golfo. Ed ancora dal “piede del diavolo”, nei pressi di porta Spada, dove aleggia una delle più famose leggende ericine. Gli escursionisti, armati di torce e tanta voglia di scoprire i segreti dell’antico bosco, si sono addentrati per i viali alberati con una visibilità ridotta al minimo per la nebbia, per poi costeggiare la cinta muraria del borgo, tra blocchi megalitici, portielle, le lettere puniche, i torrioni ed i millenni di storia e miti gelosamente custoditi nell’incantevole centro storico ericino.

Si potrà visitare fino al 30 giugno la mostra sulla Battaglia delle Egadi allestita a Torre di Ligny, uno dei più importanti monumenti della città di Trapani. In esposizione ci sono le anfore, elmi e monete dell’epoca oltre che due rostri recuperati nei fondali al largo dell’isola di Levanzo. Dalla terrazza della Torre, che si affaccia tra il mar Tirreno ed il Mediterraneo, grazie ad un apposito panello si può visualizzare il punto esatto dove è avvenuto lo storico scontro tra Cartaginesi e Romani. È possibile anche vedere il filmato storico sulla Battaglia delle Egadi ed il video sul recupero dei reperti. La mostra è patrocinata dall’assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana, dal Comune di Trapani, dalla Soprintendenza del mare e dall’associazione “Euploia”. L’esposizione si può visitare da martedì a sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30. La domenica dalle 10 alle 12.30. Chiuso il lunedì.

 

Sul solco della passata positiva esperienza, il Comune di Custonaci e il CIRS, con il patrocinio dell’Unesco Chair for Karst Education, della Regione Siciliana, Assessorato al Territorio e Ambiente, hanno organizzato la quarta edizione di “Dentro e Fuori la Montagna”, giornate di incontri, divulgazione ed escursioni su temi riguardanti le Scienze della Terra e Naturali. L’iniziativa si terrà a Custonaci, dal 7 al 10 giugno 2018.

L’evento, come riconoscimento del suo valore scientifico, ha avuto il patrocinio dell’Unione Internazionale Idrogeologi, della Società Geologica Italiana, del Consiglio Nazionale dei Geologi, dell’Unione Internazionale di Speleologia e della Società Speleologica Italiana.

L’edizione di quest’anno è incentrata prevalentemente sui Georisti Carsici “Protezione e Fruizione”. “Dentro e Fuori la Montagna” è indirizzato a geologi, biologi, paleontologi, archeologi, naturalisti e professionisti che si occupano a vario titolo di studi ed indagini inerenti gli ambienti naturali, il carsismo, le grotte e la loro tutela, oltre che escursionisti, speleologi, studenti universitari, dottorandi e giovani ricercatori che hanno interesse ad approfondire argomenti contemplati nel loro percorso formativo o professionale.

Nuovo appuntamento con le escursioni del Cai nel territorio dell’Agroericino. Il mese di giugno si è aperto con un affascinante trekking da Bonagia a San Matteo, lungo il versante Nord di monte Erice, risalendo il suggestivo sentiero che dalla nota località balneare arriva fino all’area demaniale gestita dalla Forestale, regno dell’asino pantesco e dei cavalli che girano liberi nel bosco. Un’autentica oasi ambientale caratterizzata da panorami mozzafiato su Monte Cofano e la costa dell’Agroericino, tra canaloni, ponticelli e grotte che guardano verso il blu del golfo di Bonagia. Dopo una prima salita per la mulattiera che parte da “loco secco” il gruppo si è immerso nella frescura del bosco, tra pini, conifere ed eucalipti per arrivare a quota 275 metri, nell’area pic-nic. Qui gli escursionisti hanno vistato il museo agroforestale allestito all’interno di Baglio Cusenza, dove sono esposti reperti di interessi etnografico che raccontano la storia delle comunità che hanno vissuto nelle campagne dell’Agroericino e lungo i vari versanti del monte, portando avanti le loro attività incentrate sull’agricoltura e la pastorizia. In esposizione ci sono anche uccelli e mammiferi imbalsamati provenienti da donazioni, rettili conservati in formalina, nidi di uccelli, sezioni di tronchi di alberi, piante forestali e funghi essiccati. Una vera e propria carrellata sul patrimonio naturalistico della zona. Il gruppo si è quindi spostato nella vicina chiesetta di San Matteo, risalente al XIV secolo, e nei ruderi di un oratorio paleocristiano, si presume datato tra il sesto ed il settimo secolo, che si trova sul pianoro che si affaccia su Bonagia, con il porticciolo e l’antica torre della Tonnara. Da qui si può godere di uno dei panorami più belli sull’Agroericino con sullo sfondo Monte Erice e la montagna di Sparagio, la cima più alta della provincia di Trapani con i suoi 1110 metri.

Riapre al pubblico il Castello di Punta Troia di Marettimo. L’antica struttura, uno dei simboli dell’isola, si potrà visitare dalle 10.30 alle 16.30, inizialmente nei fine settimana e successivamente tutti i giorni. Il maniero, che si affaccia in uno dei punti più suggestivi della più lontana delle Egadi, con un panorami mozzafiato da un lato sul piccolo centro abitato, dall’altro sul versante nord fino a punta Mugnone, si può raggiungere percorrendo il sentiero che parte della scalo vecchio, uno dei due porti dell’isola, per arrivare fino allo scalo maestro, passando per autentici angoli di paradiso, tra pinete e valloni che guardano verso il blu del mare. Un percorso sempre più frequentato dagli amanti del trekking che scelgono Marettimo per vivere un’esperienza unica, immersi in una natura incontaminata con il sottofondo della risacca.

Per ogni informazione utile si ci può rivolgere agli uffici della Delegazione comunale dell’isola. Il Castello di Punta Troia, edificato a strapiombo sul mare sulla cima di un suggestivo promontorio, è uno dei monumenti più antichi dell’isola e sorge sulle fondamenta di una torretta di avvistamento costruita nel IX secolo dai Saraceni. Nel XII secolo Ruggero II, re normanno di Sicilia, fortificò le postazioni difensive delle Egadi, tra le quali la torretta di Punta Troia. Nel 1600 circa, gli Spagnoli edificarono l’attuale castello, dotandolo di una grande cisterna per la raccolta d’acqua e di una chiesetta che fu chiamata Real Chiesa Parrocchiale di Marettimo. La cisterna, detta la Fossa, venne successivamente adibita dagli stessi Spagnoli a prigione per i condannati per i reati più gravi. Dalla fine del Settecento il Real Castello del Marettimo divenne un carcere per prigionieri politici, fino al 1844, quando Ferdinando II di Borbone, dopo un’ispezione, ne decise la chiusura. Fu adibito in seguito, durante i conflitti mondiali, a punto di avvistamento militare e stazione telegrafica. Restaurato, ospita da alcuni anni il Museo delle Carceri e l’Osservatorio foca monaca dell’Area marina protetta delle Isole Egadi.

 

 

(foto Mario Torrente)

Un trekking davvero unico tra le bellezze paesaggistiche della montagna di Erice e le prelibatezze della gastronomia siciliana preparate ad arte dagli studenti dell’istituto alberghiero “Ignazio e Vincenzo Florio”, che hanno rifocillato il gruppo di escursionisti nei punti di sosta con bevande fresche e quanto da loro cucinato in occasione dell’evento “Cammin mangiando –  Street food lungo i sentieri di Erice”. L’iniziativa è stata organizzata dall’istituto alberghiero e dal Comune di Erice, con il patrocinio dei Cai e dell’associazione di protezione civile “Il Soccorso” che ha garantito l’assistenza sanitaria con i propri volontari e mezzi. Partner dell’iniziativa anche il Lions Club che ha promosso la manifestazione tra i suoi soci.

I partecipanti all’escursione hanno percorso oltre cinque chilometri lungo i sentieri di Erice, partendo dal Quartiere Spagnolo per scendere dal sentiero Cai di Porta Castellammare e raggiungere, attraverso l’antica mulattiera, la chiesa rupestre di Sant’Ippolito dove hanno trovato il primo punto di degustazione. Da qui, ad una quota di circa 500 metri, dopo una breve sosta all’insegna delle pizzette preparate dagli studenti, il cammino e ripreso risalendo il versante dei Runzi, proprio sotto i giardini del Balio ed il Castello di Venere, nel lato Nord Est della montagna, con lo sfondo del golfo di Bonagia e di monte Cofano. Da qui i panorami, da ogni angolo autenticamente mozzafiato, sono andati via via cambiando, passando dalle terra dell’Agroericino alla città di Trapani con lo sfondo del suo mare e delle isole Egadi. Si è quindi arrivati al secondo punto di sosta, sul versate dei Difali, per un assaggio di panini con le panelle. Dopo il tratto finale, l’escursione si è conclusa all’ingresso del centro abitato di Erice, poco sotto porta Trapani, dove il gruppo è stato accolto dagli studenti dell’istituto alberghiero che hanno preparato gli anelletti a forno. Piatto particolarmente apprezzato dopo una camminata durata per oltre due ore. Sempre all’insegna della natura, dei paesaggi ericini e del buon cibo che ha ricaricato le energie per affrontare i vari tratti del percorso, tra discese e salite. Sempre con lo sfondo dei panorami da incanto che si possono godere dalla montagna di Erice.