Presentato il programma delle escursioni dei Cai di Erice. L’incontro, che si è tenuto nei locali della baita comunale di via Apollinis, la sede ericina della sottosezione del Clup Alpino Italiano, si è aperto con l’intervento del referente Vincenzo Fazio, che ha dato il benvenuto ai soci e simpatizzanti sintetizzando le uscite fatte in questi mesi di attività, dalle varie uscite organizzate in diverse zone del territorio, passando per i 110 chilometri di sentieri dell’Agroericino e per i diversi percorsi dei monti della provincia di Trapani e di Palermo fino ad arrivare nella più lontana delle isole Egadi, a Marettimo, dove si è tenuta una escursione indimenticabile che ha portano la bandiera del Cai fino a pizzo Falcone. Ma Fazio ha parlato anche degli incontri tenuti nella sede di Erice, come i corsi di formazione, e le iniziative per la tutela del patrimonio ambientale della montagna di Erice, dalla giornata ecologica per ripulire il bosco antico all’adesione al Comitato per dire basta agli incendi che la scorsa estate hanno devastato migliaia di ettari tra macchia mediterranea ed alberi. Programma escursioni Cai Erice primavera estateUn tema che ha visto il Cai di Erice avanzare anche delle proposte per prevenire i roghi ricorrendo alle nuove tecnologie.

Il calendario delle escursioni primavera-estate 2018 è stato illustrato da Monica Cassetti, componente del Consiglio direttivo della sottosezione dei Cai di Erice e dei comuni dell’Agroericino. Il primo appuntamento è per domenica 8 aprile, a pizzo Merio, nel territorio di Castellammare del Golfo. Si continuerà domenica 29 aprile a Rocca Busambra mentre il 6 maggio è in programma un trekking nell’isola di Marettimo, con i soci del Cai che faranno tappa nel faro di Punta Libeccio. Le escursioni proseguiranno il 20 maggio a Monte Sparagio ed il 3 giugno nella montagna di Erice, con un percorso ad anello da Bonagia a San Matteo passando dalla grotta di Polifemo. Altra uscita fuori dalla provincia di Trapani sarà nel fine settimana del 15 e 16 giugno nei Megaliti dell’Argimusco, nel Messinese. A luglio è invece in programma un’escursione nelle Riserva Foce del Fiume Belice e dune limitrofe, nel territorio di Castelvetrano. Il programma escursionistico si concluderà con una uscita notturna tra il 14 ed il 15 luglio a monte Grifone, per assistere allo spettacolo pirotecnico del Festino di Santa Rosalia, a Palermo, con il gran finale del sorgere del sole all’alba. Le escursioni sono riservate ai soci del Cai. E nel corso dell’incontro tenuto alla baita comunale del borgo medievale si sono registrare nuove adesioni, con diversi simpatizzanti che hanno deciso di iscriversi alla sottosezione dei Cai di Erice. È possibile tesserarsi per il 2018 (nuove iscrizioni) fino ad ottobre. Per i rinnovi c’è tempo fino al 31 marzo. L’iniziativa nella sede del Cai è proseguita con un momento formativo, a cura della vice reggente del Cai di Erice Angela Savalli, sulla tracciatura digitale con Gps su smartphone per la realizzazione di una mappa informatica tramite Google Earth e Google maps.

Domenica 25 febbraio, nelle sede del Cai di Erice, nei locali della Baida comunale di via Apollonis, sarà presentato il programma delle escursioni primavera-estate 2018. Sono previste 8 uscite in varie località della Sicilia occidentale. Il primo appuntamento è per domenica 8 aprile, a pizzo Merio, nel territorio di Castellammare del Golfo. Si continuerà domenica 29 aprile a Rocca Busambra mentre il 6 maggio è in programma un trekking nell’isola di Marettimo, con i soci del Cai che faranno tappa nel faro di Punta Libeccio. Le escursioni proseguiranno il 20 maggio a Monte Sparagio ed il 3 giugno nella montagna di Erice, con un percorso ad anello da Bonagia a San Matteo passando dalla grotta di Polifemo. Altra uscita fuori dalla provincia di Trapani sarà nel fine settimana del 15 e 16 giugno nei Megaliti dell’Argimusco, nel Messinese. A luglio è invece in programma un’escursione nelle Riserva Foce del Fiume Belice e dune limitrofe, nel territorio di Castelvetrano. Il programma escursionistico, che sarà illustrato sabato dal reggente della sottosezione del Cai di Erice e dei comuni dell’Agroericino Vicenzo Fazio e da Monica Cassetti, componente del Consiglio Direttivo, si concluderà con una uscita notturna tra il 14 ed il 15 luglio a monte Grifone, per assistere allo spettacolo pirotecnico del Festino di Santa Rosalia, a Palermo, con il gran finale del sorgere del sole all’alba.

Le escursioni sono riservate ai soci del Cai. E domenica 24 febbraio, nell’ambito della campagna tesseramento, nella sede di Erice, sarò possibile iscriversi alla sottosezione del Cai di Erice e dell’Agroericino rivolgendosi al segretario della sottosezione Fabio Marino. L’iniziativa in programma per sabato pomeriggio nei locali di via Apollonis, che si trova nel versante del borgo medievale che si affaccia nel comprensorio dell’Agroericino, si aprirà alle 11 con gli interventi di Vincenzo Fazio e Monica Cassetti, per proseguire con un incontro formativo per tutti, a cura della vice reggente del Cai di Erice Angela Savalli, sulla tracciatura digitale con Gps su smartphone per la realizzazione di una mappa informatica tramite Google Earth e Google maps. Il pomeriggio nella sede del Cai si concluderà con un momento conviviale porta-teco.

Guarda le locandine dei programmi.

 

Erice si conferma come uno dei borghi più belli d’Italia. Le bellezze del centro storico ericino da sempre incantano i visitatori con il fascino delle sue caratteristiche stradine selciate, le antiche chiese, le imponenti Torri del Balio ed il suggestivo Castello di Venere assieme al contesto tipicamente medievale ed i panorami mozzafiato su Trapani ed il blu del mare delle isole Egadi. Paesaggi che contraddistinguono le escursioni lungo i sentieri dei vari versanti del Monte, passando per il bosco che costeggia le millenarie mura elimo-puniche, gli scorci sul Golfo di Bonagia e la montagna di Cofano.conferenza-stampa-comune-erice Autentici tuffi nella natura, scandite, in lontananza, dai rintocchi delle campane in un’oasi di pace e tranquillità dove il tempo sembra davvero essersi fermato al tempo di dame e cavalieri. Un’offerta turistica davvero unica, che ha avuto come riconoscimento la consegna dell’attestato, per il biennio 2018-2019, e della bandiera dei borghi più belli d’Italia. La cerimonia si è tenuta nel Palazzo Comunale di piazza della Loggia, alla presenza del sindaco Daniela Toscano, del presidente del Consiglio comunale Giacomo Tranchida e dell’assessore Gianni Mauro.  Erice è stata iscritta nell’elenco del borghi più belli d’Italia in qualità di ospite. In base allo statuto del club “I borghi più belli d’Italia”,  che si occupa proprio della promozione e salvaguarda dei piccoli centri italiani di pregevole interesse storico ed artistico, per ottenere l’iscrizione ordinaria bisogna infatti avere una popolazione inferiore a 15 mila abitanti. Erice supera abbondantemente questa soglia, visto che ai residenti del borgo medievale della vetta, in tutto poche centinaia, bisogna aggiungere quelli del centro urbano della valle e delle frazioni del resto del territorio comunale.  In tutto circa 28 mila abitanti. A causa di questo dato demografico, il Consiglio Direttivo del club  ha deciso di fare rientrare Erice nell’elenco del borghi più belli d’Italia come ospite. Dal balcone del Palazzo municipale continuerà dunque a sventolare la bandiera dei “Borghi più belli d’Italia”, riconoscimento già arrivato nel 2014 e confermato adesso con la consegna, da parte del vicepresidente del club Giuseppe Simone  al sindaco Daniela Toscano, del nuovo attestato per i prossimi due anni.

Il territorio dell’Agroericino, con i suoi 110 chilometri di sentieri per i promontori ed i boschi del territorio, offre diversi spunti per delle passeggiate nella natura, in scenari di impareggiabile bellezza. Tra le zone più frequentate dagli escursionisti c’è quella di monte Cofano, con una ampia scelta di percorsi. Un itinerario non molto conosciuto, ma che offre spunti per un trekking dal forte impatto paesaggistico, è quello della “Scaletta Maruzza”, lungo un’antica mulattiera con suggestivi scorci sul golfo di Macari, un tempo utilizzata dagli abitanti della zona per i loro spostamenti tra una località e l’altra. Ed a metà strada, in una insenatura nella roccia, si trova anche un piccolo altarino con una statua raffigurante il Sacro Cuore di Gesù, dove è possibile recitare una preghiera leggendo la “Coroncina al Sacro Cuore di Gesù”. Del resto, un po’ tutti i sentieri di Cofano sono contraddistinti dalla presenza di immagini religiose, come le piccole croci che si trovano nei massi lungo il sentiero che porta alla Cappella del Santissimo Crocifisso. O la stessa edicola di San Nicola, un bassorilievo in pietra locale e calce che si affaccia nel litorale Nord, alle pendici di monte Cofano, lungo l’itinerario che collega Cornino con la Torre della Tonnara di Cofano. Segno di quanto queste “stradine” fossero trafficate anticamente. Oggi sono diventate un luogo di quiete e pace, dove immergersi nella natura con il sottofondo della risacca che si infrange sulla scogliera sottostante.
trekking-tra-le-muccheLa mulattiera della “Scaletta Maruzza”, con la sua caratteristica pavimentazione, i muretti ed i gradoni in pietra, permette di raggiungere il golfo di Macari partendo da Baglio Cofano o da Cornino, “tagliando” dal promontorio piuttosto che fare l’itinerario costiero attorno alla montagna. Oggi si presta a delle meravigliose escursioni, in una zona che non è molto battuta, dove è facile imbattersi in mucche al pascolo, passando dal blu del mare al verde delle campagna. Un trekking praticamente alla portata di tutti fatto di salite e discese, ma non superando mai i 250 metri di quota. I punti di partenza sono tre: o dal Tuono, alla fine del litorale del Golfo di Macari; o dal Baglio Cofano, percorrendo la strada della zona industriale di Custonaci; o dalla Baia di Cornino, prima dell’ingresso ufficiale della Riserva, salendo praticamente lungo la strada che porta alla Grotta Mangiapane ma proseguendo dritto lungo il sentiero che passa per una vecchia cava dismessa per raggiungere, attraverso una bella salita con lo sfondo del golfo di Bonagia, la “sella”, dove si trova gorgo Cofano, una fossa circolare in inverno piena di acqua piovana, regno di piccoli crostacei e rane. Nella zona ci sono anche delle sorgenti d’acqua dolce, il più grande dei quali si chiama “Pozzo della rocca”, con al suo interno anche dei pesci rossi. La “sella” è un punto di snodo. Da qui è infatti possibile imboccare tre sentieri: quello che sale a pizzo Cofano, sulla cima della montagna a 659 metri di altezza; il percorso che porta alla Torre della Tonnara e l’itinerario, località molto frequentata dai bagnanti durante l’estate, caratterizzato da un mare limpido e pulito; infine c’è il sentiero della “Scaletta Maruzza”, che scende lungo la mulattiera che arriva alla costa del Golfo di Macari. Naturalmente questo viottolo si può fare anche al contrario, in salita, meglio se di mattina presto, con il sole ancora basso che illumina la rocca del Tuono, regalando delle particolari tonalità rossastre.

 

 

(foto e testo di Mario Torrente)

 

La sottosezione del Cai di Erice ha aperto le escursione del 2018 con un primo appuntamento davvero suggestivo nell’area archeologica del Parco di Segesta, con un percorso attorno a Monte Barbaro, un massiccio calcareo di 423 metri da cui si dominava tutto il territorio circostante. Il percorso, nelle terre che furono degli elimi, si è snodato per un tratto iniziare di tre chilometri in direzione est verso il Santuario di contrada Mango, datato tra il VI-V sec. a.C.: si tratta un antichissimo sito archeologico dove si possono osservare le tracce del témenos, un recinto sacro di 47 per 83 metri dove sono ancora evidenti i muri monumentali. All’interno dell’area si trovano i resti di edifici sacri rinvenuti nel corso di recenti scavi: rocchi di colonna, triglifi, capitelli dorici. E’ un posto davvero particolare, avvolto nei silenzi e lontano dal frastuono della città, avvolto dalla natura e con un paesaggio che guarda all’entroterra della provincia di Trapani. Qui ogni pietra pulsa storia e si riesce a cogliere davvero il senso dell’antichità racchiuso in questo grande perimetro, di probabile origine elima. Risalendo il versante sud-ovest gli escursionisti hanno continuato per circa un chilometro lungo l’antico sentiero che si apre lentamente sul vallone della Fusa, che separa Monte Barbaro da Monte Pispisa, sicuramente uno dei tratti più suggestivi di questa escursione autenticamente tra natura e storia, con panorami davvero mozzafiato a strapiombo sul letto del torrente culminate con le prospettive sul lato Sud Est del tempio dorico del V sec. a.C. La risalita verso la cima di monte Barbaro è andata avanti fino al Teatro della metà del II sec. a.C. con la sua apertura verso monte Inici ed il panorama circostante tra il territorio della provincia di Trapani e quello del Palermitano. Il gruppo si è quindi diretto verso il tempio, concludendo la visita tra le maestose colonne dell’antichissimo monumento.

 

(foto Mario Torrente)

Il punto è decisamente suggestivo, a metà strada tra Bonagia ed Erice, “sospeso” tra il blu del mare dominato monte Cofano ed i colori dell’Agroericino che proiettano lo sguardo verso l’entroterra ed i promontori del Trapanese. Qui la bellezza regna sovrana. Non può essere altrimenti. Questa, del resto, è la montagna che fu della dea Venere. Siamo a San Matteo, lungo il versante Nord di Monte Erice, poco sopra il borgo marinaro di Bonagia, da dove parte il “viaggio” verso l’area del Demanio Forestale, che si può raggiungere attraverso due sentieri: il primo, più breve, parte da “loco secco”, la parte alta del centro abitato, che permette di arrivare a San Matteo dopo poco meno di tre quarti d’ora di cammino attraverso un viottolo che risale il costone roccioso, regalando prospettive davvero uniche sul litorale valdericino fino ad arrivare a monte Cofano. Il contesto è davvero particolare, molto panoramico, con una risalita che offre una autentica “full immersion” nella natura, tra essenze arboree, fiori e vari tipi di piante che in primavera regalano un autentico trionfo di colori e odori. Il secondo percorso per gli appassionati di trekking passa invece dalla strada Visconti, da cui si accede nei pressi di Sant’Andrea alta, dal cancello che segna l’inizio della zona demaniale. Questo sentiero  è decisamente più largo rispetto al primo ma meno in pendenza e quindi più “dolce” da affrontare. Il tempo di percorrenza per arrivare a San Matteo è di circa un’ora e mezza. Naturalmente tutto dipende dal tipo marcia e dalle soste che saranno fatte. Impossibile non fermarsi per fare qualche foto.


IL TREKKING TRA I SENTIERI DELL’AREA DEMANIALE

Il sentiero Visconti si immette praticamente nella strada principale che attraversa l’intera area demaniale dai due ingressi ufficiali, quelli da dove è possibile entrare con le auto: dal lato Fontanarossa, lungo la strada che collega Trapani ed Erice, e dalla provinciale che da Valderice porta al borgo medievale della vetta attraverso i caratteristici tornanti dove ogni anno si disputa la prestigiosa cronoscalata della “Monte Erice”. Tra l’altro, proprio ad inizio della strada sterrata, parte il sentiero Cai 602 che arriva ad Erice, passando dalle chiesette rupestri di Santa Maria Maggiore e Sant’Ippolito ed arrivando al Quartiere Spagnolo attraverso la mulattiera che passa da ciò che resta dell’antica Porta Castellammare. Un tempo la via di collegamento dell’antico centro abitato di Monte San Giuliano con il resto dell’Agroericino. Le indicazioni del Cai accompagnano gli escursionisti per tutto il tragitto per l’area di San Matteo, con le tabelle del sentiero 604 che permettono di raggiungere facilmente le varie zone, immergendosi nei silenzi di un meraviglioso bosco di alberi di pino, conifere ed eucalipti. Un viaggio che parte dal mare della Tonnara di Bonagia, passando da San Matteo per risalire tutta la montana di Erice per arrivare nell’incantevole borgo medievale ad oltre settecento metri di altezza. Un trekking caratterizzato dalla grande varietà di paesaggi e “tuffi” nella natura.


IL SENTIERI CAI 604 E GLI ALTRI PERCORSI

Dall’ingresso per San Matteo dal lato Valderice, da dove parte il sentiero Cai 604, si può accedere anche con le auto, anche se le strada è po’ insidiosa per i mezzi a causa delle condizioni dello sterrato e per la forte pendenza che può dare problemi soprattutto in salita. Le automobili possono invece entrare facilmente dal cancello di Fontanarossa, arrivando direttamente al museo agroforestale e quindi anche l’area attrezzata dove ci sono panchine e tavoli da pic-nic dove gli escursionisti possono sostare comodamente. In questo meraviglioso punto panoramico, che si affaccia sul golfo di Bonagia con un effetto “veranda sul mare” davvero mozzafiato, si trova anche una antica chiesetta con vicino ciò che resta di un oratorio paleocristiano. In realtà è possibile raggiungere questo punto, quello più alto dell’intera area gestita all’Azienda Regionale Foreste Demaniali, attraverso un terzo sentiero che parte dalla grotta di Polifemo, proprio sopra contrada Emiliana, tra Pizzolungo e Bonagia. Da qui si snoda un percorso che risale lungo il versante della montagna di Erice che guarda verso Trapani e la piana di Pizzolungo, portando alla chiesetta di San Matteo ed al vicino museo agroforestale, sicuramente due siti da visitare assolutamente nel corso dell’escursione alla scoperta di questa parte del Monte così ricca di fascino e storia.


IL MUSEO AGROFORESTALE

Il museo agroforestale di San Matteo è allestito nei locali del Baglio Cusenza, nei pressi dell’ingresso di Fontanarossa. Al suo interno si trovano uccelli e mammiferi imbalsamati provenienti da donazioni, rettili conservati in formalina, nidi di uccelli, sezioni di tronchi di alberi, piante forestali e funghi essiccati. Un vera e propria carrellata sul patrimonio naturalistico della provincia. E non solo. Il museo ospita infatti anche una sezione con reperti di interessi etnografico che raccontano la storia delle genti che hanno vissuto nelle campagne dell’Agroericino e lungo i vari versanti del monte, portando avanti le loro attività incentrate sull’agricoltura e la pastorizia, come la pietra mola per la macinazione della farina che si trova nel cortile interno del baglio Cusenza. In esposizione ci sono diversi attrezzi provenienti da un oleificio, una carriola in legno ed alcuni tipi di vomere. Varcata la porta si nota subito un tipico carretto siciliano completo di addobbi ed antichissime coffe. Ed ancora antichi utensili, anche domestici, bilance, macchine per cucire, un grande aratro e strumenti per il lavoro nei campi. Sembra davvero di ritrovarsi nella Sicilia d’un tempo, con tutti quei pezzi in mostra pronti a raccontare le tante storie di quella vita fatta di lavoro nei campi, pastorizia e tradizioni tramandante generazione dopo generazione.


LA CHIESETTA DI SAN MATTEO

Vicino il museo agroforestale si trova la chiesetta di San Matteo ed i ruderi di un oratorio paleocristiano risalenti, si presume, tra il sesto ed il settimo secolo. Siamo sopra il pianoro che si affaccia su Bonagia. Da qui si può godere di uno dei panorami più belli sull’Agroericino. La sensazione è di ritrovarsi in un luogo senza tempo, con la piccola chiesa, risalente al XIV secolo, che diventa un tutt’uno col paesaggio circostante, catapultando i visitatori in pieno medioevo. Aprendo la piccola porta in pietra si resta letteralmente avvolti dal fascino di queste mura antichissime. Che racchiudono secoli di storia e preghiere. Un luogo di culto dove tutto è racchiuso nella semplicità delle cose, con il suo altare, il tetto spiovente in legno e quel poco che resta degli affreschi che un tempo ne adornavano le pareti. A sinistra dell’altare si trova un vecchio crocifisso in legno. A destra un’immagine di papa Giovanni Paolo II. Entrando,  a destra, dal muro sporge una acquasantiera in pietra. Chissà quante mani vi si sono immerse in cerca di protezione e benedizione.


ALLEVAMENTO ASINO PANTESCO

Passeggiare per il bosco di San Matteo permettere di entrare a contatto con la natura, respirando l’aria salubre di questo polmone verde, uno degli ultimi rimasti nella montagna di Erice. Ambiente che va anche al galoppo dei meravigliosi cavalli che qui si possono incontrare. Qualche esemplare è lasciato anche libero all’intero dell’area demaniale. Ma il loro nitrito non è l’unico suono che ogni tanto rompe il silenzio di questa oasi di pace. È più probabile sentire ragliare asini panteschi che vivono qui. È la prima cosa che i visitatori vedono, oltre ai panorami mozzafiato,  appena arrivano a San Matteo da Bonagia o da Valderice percorrendo il sentiero Cai 604. L’allevamento degli asini panteschi è una tappa obbligata. Si tratta della razza più antica presente in Italia, salvata dall’estinzione grazie ad un progetto dell’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana partito nel 1989. Il destino di questi stupendi esemplari, dal muso, il ventre ed il contorno degli occhi bianco, sembrava davvero già segnato. Ormai erano prossimi a scomparire. Per salvare la razza pantesca iniziò una ricerca per tutta la Sicilia. Furono esaminati circa 200 esemplari ma solo nove vennero selezionati, in quanto ritenuti con buona percentuale di “sangue pantesco”. Il gruppo era composto da tre maschi e sei femmine, che vennero fatti accoppiare in modo mirato: così, nel 1994, nacquero i primi quattro asinelli. Per incrementare le nascite venne anche applicata una tecnica innovativa, l’embryo transfer, impiantando più embrioni di una stessa asina in fattrici di altra razza, che fungevano così da incubatrici. Ciò permise agli asini di San Matteo di andare aumentando sempre più di numero negli anni. Il rischio estinzione fu così scongiurato. Oggi l’allevamento di San Matteo conta molti esemplari che soddisfano gli standard della razza, tutti elencanti al “Registro anagrafico delle razze equine”.


(testo e foto di Mario Torrente)

Avviata l’attività di monitoraggio e manutenzione ordinaria dei sentieri, da parte dei soci del Cai – sotto sezione di Erice e Agro Ericino. I lavori di manutenzione della segnaletica dedicata agli escursionisti, per camminare in sicurezza, sono nella montagna di Erice, lungo il sentiero “M-601 Sant’Anna” che dalla stazione della funivia di Casa Santa Erice porta direttamente alla vetta del monte arrivando a Porta Trapani, all’ingresso del centro storico dell’antico borgo medievale.
Un gruppo di volontari, coordinati dal vicereggente Angela Savalli, organizzati in due squadre, hanno percorso i sei chilometri di sentiero, effettuando il monitoraggio e la registrazione dello stato dei luoghi su apposite schede predisposte dal Cai. Contemporaneamente si è provveduto al ripristino della segnaletica orizzontale “bianco-rossa” tipica dei sentieri de Club Alpino Italiano ed alla rimozione delle tabelle a freccia segnavia, danneggiate da incendi e da vandalismo, ormai non più leggibili.
La segnaletica danneggiata sarà riparata o del tutto rifatta. I cartelli ed i pali danneggiati saranno riposizionati successivamente dai volontari.
L’attività di monitoraggio e manutenzione dei sentieri rientra nell’ambito della convenzione – in fase di stipula – con il Comune di Erice al fine di renderli fruibili ai camminatori in sicurezza e prepararli alla nuova stagione turistica. Lungo i versanti della montagna di Erice sono stati individuati e segnati quattro percorsi, ovvero i sentieri “M-601 Sant’Anna”, “M-602 Porta Castellammare – Tre chiese”, “M-603 Torretta Pepoli” ed “M-604 San Matteo”. Complessivamente, in tutto il territorio dei Comuni dell’Agro Ericino, sono stati mappati ed accatastati dal Cai Gr Sicilia 15 percorsi per una lunghezza complessiva di circa 110 chilometri.  Oltre a quelli di Erice, gli altri sentieri si trovano nei territori di Valderice, nel promontorio di Misericordia (M-605), Custonaci (M-606, M-607, M-608 e M-610),  San Vito lo Capo (M-609), Buseto Palizzolo (M-611, M-612 ed M-613) e Castellammare de Golfo (M-614 ed M-615).

Si muove tra tante conferme e qualche novità il programma di Custonaci “Città Mediterranea del Natale” Beith Lehem: che, quest’anno, prenderà il via dal 9 dicembre e si concluderà il 7 gennaio 2018. Nel centro storico musica, mostra di presepi, gastronomia e come sempre la Natività con il “Presepe Vivente” nella Grotta Mangiapane (nella foto).

In programma, un preview del clima natalizio con gli “Spincia days”, rassegna gastronomica, che proseguirà fino al 10 dicembre, in Piazza Santuario e che avrà come protagonista la «sfincia», un dolce tipico e inimitabile realizzato con ingredienti semplici. Le sfincie ritorneranno dal 23 dicembre con il Christmas Village.

Natale 2017 – «Una grande sinergia tra tutte le realtà del nostro territorio: è veramente bello vedere tanta gente impegnata nella realizzazione del Natale a Custonaci. Occasioni come questa consentono di far maturare la comunità, civile e religiosa, nella quale viviamo» così dichiara Giuseppe Bica, sindaco di Custonaci.

 Addobbi luminosi – «Come negli scorsi anni – ha aggiunto l’assessore alla Cultura, Turismo ed Eventi Silvia Campo – anche quest’anno, l’amministrazione comunale ha provveduto all’allestimento degli addobbi luminosi. Le iniziative natalizie offrono uno sviluppo socio-economico nel nostro territorio ed hanno come finalità la promozione dell’aggregazione sociale e la conservazione delle tradizioni locali».

Il programma – Un cartellone che offre momenti di incontro ed appuntamenti per tutta la famiglia. Un Christmas Village con iniziative ludiche per i più piccoli (gonfiabili, trucca bimbi, baby dance) e con i caratteristici mercatini con prodotti della gastronomia locale. Ed inoltre una mostra di presepi per mantenere viva la tradizione fino al presepe vivente che animerà la Grotta Mangiapane, passando per i mercatini natalizi nel centro storico.

Il presepe vivente di Custonaci – Come ogni anno, si ripeterà un evento unico e pittoresco della tradizione natalizia giunto alla 36a Edizione: La Natività e il Presepe Vivente di Custonaci che rivivrà nell’affascinante Grotta Mangiapane nei giorni del 25 e del 26 dicembre, del 29 e del 30 dicembre e dal 5 al 7 gennaio. Un vero e proprio set cinematografico, in scena rappresentazioni del lavoro artigiano e rurale con suoni, odori e colori. Il cast del Presepe è composto da oltre 160 interpreti, tra artigiani-artisti provenienti dall’intera Sicilia e maestranze contadine e figuranti locali.
Gli eventi sono organizzati dal Comune di Custonaci in collaborazione con la Proloco di Custonaci e l’Associazione culturale “Museo Vivente” di Custonaci.

Al via EricèNatale, manifestazione che dall’8 dicembre ad 7 dicembre animerà il borgo medievale con un ricco programma di appuntamenti. L’iniziativa si è aperta la con la rassegna rassegna internazionale di musiche e strumenti popolari “Zampogne dal mondo”. Per un sarà possibile visitare i presepi, realizzati in terracotta, stoffa, cera, legno, corallo, sughero, zucchero e materiali riciclati, allestiti in ogni angolo del centro storico, nelle chiese così come nei cortili e nelle abitazioni. presepe_ericeTra questi c’è un prezioso presepe settecentesco, in alabastro e materiali marini, gli antichi presepi del Museo Regionale Pepoli di Trapani, in legno, tela e colla, alcuni straordinari presepi in miniatura, con il presepe più piccolo del mondo, il maestoso e sempre rinnovato presepe monumentale meccanico con decine di personaggi in movimento. E poi tante altre realizzazioni, dalle raffigurazioni tradizionali, ad autentiche creazioni contemporanee. Scoprirle, esplorando il reticolo di viuzze con l’ausilio della mappa, consente ai visitatori di ammirare anche spazi e scorci dell’antica Città del Monte. Un clima festoso che si respira in paese, l’emozione di confondersi con i personaggi dei presepi e di trovarsi sospesi nel tempo: tutto questo è “ERICèNATALE– Il borgo dei presepi”, iniziativa promossa dal Comune di Erice e dalla Fondazione Erice Arte.

Dichiarazione sindaco di Erice Daniela Toscano

Prosegue una manifestazione ormai consolidata nel tempo, iniziata alcuni anni fa con Giacomo Tranchida. Un progetto importante, di grande livello culturale, che sposa la contemporaneità della Sicilia legata alle tradizioni, per una valorizzazione di tutto ciò che sono le nostre tradizioni ed identità, realizzato in sinergia con la Fondazione Erice Arte, che ha svolto un eccellente lavoro. Auspico che siano tanti i visitatori e i turisti che verranno durante questo mese nel borgo medievale per immergersi in una meravigliosa atmosfera natalizia”.

Dichiarazione direttore artistico Fondazione Erice Arte Piervittorio Demitry

“Erice si trasformerà in una sorta di presepe diffuso, grazie alla preziosa collaborazione degli artigiani, dei negozianti, delle associazioni e dei residenti che apriranno i cortili delle loro abitazioni e nelle botteghe verranno allestite le rappresentazioni della natività – continua Piervittorio Demitry, direttore artistico della Fondazione Erice Arte – Erice ha una grande linfa vitale che scorre. La gente è orgogliosa di custodire il senso della nostra cultura e delle nostre radici non in chiave conservativa ma per tradurla in un’ottica di futuro. Un’atmosfera impreziosita dalle melodie delle zampogne, da proiezioni cinematografiche, da concerti di musica classica e jazz, da canti, anche in dialetto siciliano, della tradizione natalizia e  melodie folk, da spettacoli a tema epico e dalla magia dell’opera dei pupi”.

 

Zampognari: pifferai magici, portatori del Natale 

La fragranza dei dolci di mandorla e delle genovesi, l’incanto della nebbia e le armonie delle zampogne: ad Erice, dall’8 al 10 dicembre il suono del Natale è “Zampogne dal mondo”, rassegna internazionale di musiche e strumenti popolari, con protagonista l’antico aerofono a sacco la cui tradizione è viva da secoli e diffusa ovunque. Un raduno con suonatori di zampogne, cornamuse, pive, muse provenienti da vari paesi del mondo: Associação Gaita-De-Foles dal Portogallo, Glue Pot Pipers dall’ Irlanda, Karshiaka dalla Macedonia, Nodas Antigas dalla Sardegna, Suoni di Terranova di Pollino dalla Lucania, Gruppo Folk Valle di Comino dalla Ciociaria, Vietakh dalla Bielorussia, Zampognari di Murriali dalla Sicilia.

Il programma prevede esibizioni itineranti per le vie di Erice, concerti in piazza e nelle chiese, workshop “A scuola di zampogna”. “Zampogne dal Mondo” è un’iniziativa del Comune di Erice e della Fondazione Erice Arte realizzata con l’organizzazione artistica a cura del Gruppo Folk Ciociaro “Valle di Comino” di Atina (FR).

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I gruppi partecipanti

ASSOCIAÇÃO GAITA-DE-FOLES(Portogallo)Gaitas, Flautas, Percussões

GLUE POT PIPERS(Irlanda) –Irish Bagpipes, Drums ( Snare Drum – Bass Drum )

KARSHIAKA(Macedonia) –Gajda, Tapan, Qifteli

VIETAKH(Bielorussia) – Belarussian Dudas, Buben with stick

NODAS ANTIGAS (Sardegna) – Launeddas

GRUPPO FOLK VALLE DI COMINO (Lazio) –Zampogna a chiave, zampogna zoppa, Ciaramella (plus : Organetto, percussioni ) 

SUONI di TERRANOVA DI POLLINO (Basilicata) –Zampogna lucana a chiave, totarella (ciaramella), Percussioni

ZAMPOGNARI di MURRIALI  (Sicilia) –Zampogna a  chiave di Monreale 

 

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Programma dell’evento
Venerdì 8 dicembre

ore 10:30  Aula Consiliare

Apertura ufficiale della rassegna e presentazione dei gruppi

ore 11:00 e ore 15:30  per le vie di Erice

Esibizioni itineranti

ore 18:00   p.zza della Loggia

Concerti in piazza

Sabato 9 dicembre

ore 10:30  Foyer del Teatro Gebel Hamed

Spazio workshop “A scuola di Zampogna”

Materiali, tipologie, tecniche, accordature, ecc.

ore 11:00 e ore 15:30   per le vie di Erice

Esibizioni itineranti

ore 18:00   Chiesa di San Martino

“Zampogne, Gaite, Launeddas & Cornamuse …”

rassegna con esibizione di tutti i gruppi

Domenica 10 dicembre

ore 10:30  Foyer del Teatro Gebel Hamed

Spazio workshop “A scuola di Zampogna”
Materiali, tipologie, tecniche, accordature, ecc.

ore 11:00 e ore 15:30   per le vie di Erice

Esibizioni itineranti

ore 18:00   Piazza della Loggia

Concerti in piazza

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MERCATINI NATALIZI CON LE TANTE SPECIALITÀ DEL TERRITORIO

Il borgo medievale “vestito a festa” accoglierà i visitatori anche con i mercatini natalizi in Piazza della Loggia. Ovunque musica natalizia in filo diffusione, il profumo delle dolci genovesi, della pasta di mandorla, del vino caldo e di tutte le altre specialità gastronomiche che rendono magica Erice, dove ci si può perdere in cerca dell’oggetto da regalare tra l’ampia scelta dell’artigianato artistico ericino. Le casette in legno, disposte intorno al grande abete delle Madonie, addobbate con decorazioni e luci natalizie, proporranno soprattutto tante specialità gastronomiche del territorio.

 

MERCATINI DI NATALE – dall’8 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018

Piazza della Loggia

Calendario e orari di apertura:

8, 9, 10 dicembre, dalle 10:30 alle 20:30

15, 16, 17 dicembre, dalle 10:30 alle 20:30

dal 21 dicembre al 7 gennaio, dalle 10:30 alle 20:30 (tranne 24/12 dalle 10:30 alle 18:30; 25/12 dalle 16:30 alle 20:30; 31/12 dalle 10:30 alle 18:30; 1/01 dalle 16:30 alle 20:30)

 

ZAMPOGNARI PER LE VIE DI ERICE

da mercoledì 20 a sabato 23 dicembre

 

LABORATORI “NATALE CREATIVO AL MUSEO”

La Cooperativa Ast’Arte organizza, presso il Polo Museale “A. Cordici”, tre laboratori creativi per bambini dai 5 ai 10 anni che avranno l’occasione di mettersi alla prova e realizzare simpatici lavoretti natalizi.

– il 9 dicembre alle ore 16:00

– il 23 dicembre alle ore 10:00
– il 23 dicembre alle ore 16:00

Info e prenotazioni: tel. 3208672957 – astartecooperativa@gmail.com

 

L’ALBERO DI NATALE IN PIAZZA DELLA LOGGIA

È un grande abete proveniente dalla provincia di Treviso, sradicato nell’ambito dei programmi periodici di diradamento dei boschi. È arrivato ad Erice grazie all’interessamento di Giacomo Coppola, consulente a titolo gratuito del Comune di Erice per quanto concerne il patrimonio boschivo.

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L’ALBERO DELLA RINASCITA, IN PIAZZETTA SAN GIULIANO

Una vera e propria testimonianza di come la comunità di Erice non abbia dimenticato il fuoco che ha devastato la montagna ed allo stesso tempo vuole esprimere il forte desiderio di veder rinascere i boschi. Grazie alla collaborazione con il Corpo Forestale, il gruppo di bambini che seguono il catechismo e le loro famiglie hanno infatti deciso di addobbare piazza San Giuliano con uno degli alberi colpiti dagli incendi della scorsa estate e con altri alberelli, in ottima salute, posti a suo contorno. Al termine delle feste natalizie, i piccoli alberelli verranno, ancora simbolicamente, piantati nei nostri boschi. Anche i commercianti di Erice hanno aderito all’iniziativa accogliendo ed addobbando gli ingressi degli esercizi con uno degli alberi bruciati.

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LUCI ACCESE SUGLI EVENTI

Un ricchissimo programma di eventi farà da cornice tra mostre, teatro, cinema, concerti di musica classica e jazz, canti della tradizione natalizia, tra tradizione e contemporaneità, con grandi ospiti: da Mario Incudine a gli Unavantaluna, da Salvatore Bonafede a Nicola Giammarinaro, da Gaspare Balsamo a Mimmo Cuticchio, da Actores Alidos all’Arianna Art Ensemble, da Andrea Segre a Costanza Paternò.

Anche il festival Cinemadamare torna nel borgo medievale, per presentare i migliori cortometraggi realizzati la scorsa estate ad Erice. Sarà proiettata “Red Rabbit”, la web serie nata a partire dal tema, di grande attualità, degli sbarchi e dell’emergenza migranti. L’Italia, nel futuro distopico immaginato in questa fiction, finisce infatti sotto dittatura, mentre l’Africa diventa la terra d’approdo verso la quale tutti cercano di fuggire. La regia è del giovane americano Travers Jacobs, che vive e lavora a Los Angeles.

Capodanno in Piazza della Loggia

Non mancherà la consueta festa di fine anno in piazza, con brindisi, giochi pirotecnici e live music.

Musei aperti ed esposizioni temporanee

Le aperture straordinarie dei musei e le mostre temporanee offrono l’opportunità di stare insieme scoprendo le bellezze di Erice in un clima di festa.  Il Museo Antonino Cordici di Erice, diviso nelle sezioni archeologica, arti decorative, delle armi, dipinti-sculture e dell’arte contemporanea, racchiude in sé testimonianze attestanti la storia della Città e della sua gente. Nella sezione archeologica, la più ricca, spicca una testina femminile di divinità in marmo, identificata e diffusa come la testina di Venere, dea della bellezza e della fecondità, il cui culto attirò nell’antichità tante presenze provenienti da diverse parti del mondo. Al suo interno uno spazio per le mostre temporanee dedicato, per il periodo natalizio, alla collezione inedita dei presepi del Museo Pepoli di Trapani.

Sarà l’occasione per visitare anche le chiese del borgo tra cui il Duomo e la Torre di Re Federico, San Martino e la chiesa di San Giuliano; quest’ultima conserva anche opere dell’arte della ceroplastica siciliana. Sarà inoltre possibile visitare il Castello di Venere, la Torretta Pepoli e il Quartiere Spagnolo usufruendo di una speciale tariffa promozionale.

 

Mostre                                                                                                                                                    

  • “Presepi del Museo Regionale Agostino Pepoli”

Polo Museale “A. Cordici”
dall’8/12 al 7/01 – ore 10:00-20:00 (tranne il 24/12 – ore 10:00-18:00, il 25/12 – ore 16:00-20:00, il 31/12 – ore 10:00-18:00, il 1/01- ore 16:00-20:00)

  • “La Ceroplastica”

Chiesa di San Giuliano
dall’8/12 al 10/12 e dal 26/12 al 7/01 – ore 10:00-17:30

                                                                                                                                                              

Da visitare

 Polo Museale “A. Cordici” – Erice in miniatura

dall’8/12 al 7/01 – ore 10:00-20:00 (tranne il 24/12 – ore 10:00-18:00, il 25/12 – ore 16:00-20:00, il 31/12 – ore 10:00-18:00, il 1/01- ore 16:00-20:00)

  • Castello di Venere

dall’8/12 al 7/01 – ore 10:00-16:00 (chiuso 25/12 e 1/01)

  • Torretta Pepoli – Quartiere Spagnolo

dall’8/12 al 10/12, dal 16/12 al 17/12 e dal 22/12 al 7/01 – ore 10:00-16:00 (chiusi 25/12 e 1/01)

 

 

  • Visita delle chiese: Real Duomo – Torre di Re Federico

dall’11/12 al 24/12 – ore 10:00-13:30

  • Real Duomo – Torre di Re Federico – San Martino – San Giuliano

dall’8/12 al 10/12 e dal 26/12 al 7/01 – ore 10:00-17:30

 

 

Celebrata, nell’area giochi di viale della Provincia, nel territorio del Comune di Erice, la Festa dell’Albero. L’iniziativa è stata organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con Legambiente, l’Azienda Foreste Demaniali e la partecipazione delle scuole del territorio con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salvaguardia del patrimonio arboreo e boschivo, lanciando anche un messaggio ai piccoli studenti sul senso rispetto di alcune regole in materia di educazione ambientale.
Nel corso della manifestazione gli studenti hanno piantato alberelli donati dall’Azienda Foreste Demaniali, tipici dell’area mediterranea, che serviranno per creare un piccolo centro di educazione ambientale come luogo simbolo di una società che vuole riscattarsi dai devastanti incendi che negli anni hanno distrutto una buona parte dei nostri boschi e della biodiversità.
E’ stato un autentico momento di festa in cui i veri protagonisti sonio stati gli alunni che hanno partecipato con gioia all’iniziativa. A fare gli onori di casa per l’amministrazione comunale, il vice sindaco, Angelo Catalano, ed il consigliere Carmela Daidone.