di Mario Torrente

I corsisti hanno percorso i sentieri di Erice da Caposcale risalendo lungo il versante orientale del Monte accompagnati da Monica Cassetti AE e Rocco Chinnici ASE, rispettivamente direttore e vice direttore del corso, facendo delle lezioni agli allievi sul campo. All’uscita formativa hanno partecipato anche Mario Vaccarella e Giovanni Lo Brano come docenti AE (Accompagnatori di Escursionismo) del corso E1.

di Mario Torrente
ph. Baldo Giurlanda

Il Cai di Erice è tornato a percorrere i meravigliosi sentieri del Monte, questa volta con una suggestiva escursione ad anello nel versante Nord, dalla Grotta di Polifemo a Pizzolungo, passando dall’area demaniale di San Matteo e dal Semaforo, per chiese medievali rupestri e strutture militari che portano indietro nel tempo, negli anni della seconda guerra mondiale.

Tutti pronti ai blocchi di partenza per l’avvio, il prossimo 22 Febbraio, del corso E1 per tutti i nostri soci, appassionati di escursionismo e aspiranti accompagnatori sezionali del CAI Erice.

Approvato dalla Scuola Regionale di Escursionismo (Otto), e con la collaborazione operativa della nostra guida AE Monica Cassetti (Direttore del Corso), di Rocco Chinnici (vicedirettore) e Vitalba Lombardo (segreteria), il corso CAI E1 si propone di dare le chiavi di lettura per affrontare in autonomia e in sicurezza gli ambienti montani al fine di una maggiore conoscenza del mondo circostante ed una maggiore coscienza di sé.

di Leo Todaro

E’ una giornata fredda e ventosa quella che ha condotto il CAI Erice, domenica 9 dicembre 2021, lungo i sentieri più suggestivi e misteriosi dell’interland di Palermo: il Castellaccio.

Le sue origini affondano nel passato, fino al 1100 circa, con una posizione strategica per garantire l’ampio controllo del territorio che va da Mondello fino a monte Grifone e punta Zafferano.

a cura di Rocco Chinnici

ph. Angela Savalli e Baldo Giurlanda

“Il 15 luglio 1624, in una grotta di Monte Pellegrino, furono trovate le ossa di Rosalia Sinibaldi, una devota eremita ivi morta intorno al 1170. In quel tempo infuriava a Palermo una epidemia di peste. La cittadinanza stremata dal morbo decise di portate in processione per le strade della città le spoglie mortali di Rosalia e in poco tempo la peste cessò. In seguito a questo fatto straordinario nei pressi della grotta venne eretto un santuario e nel 1644 Rosalia fu dichiarata ufficialmente Santa e Patrona di Palermo. Mancava però una strada adeguata che consentisse ai fedeli di raggiungere il Santuario. Il Senato palermitano decise allora di far costruire una comoda via di accesso, detta Scala Nuova, poi completata intorno al 1720″.