di Pino Casamento
ph. Fabio Marino
Si è rivelata un’escursione semplice, dal percorso medio-breve e dal terreno misto su sentieri e stradelle, la programmata escursione a Monte Finestrelle, nella Riserva Naturale Grotta di Santa Ninfa. Notevole l’interesse dei partecipanti. Forse perché non si è faticato molto, forse per la varietà del paesaggio, forse per la scoperta di un territorio particolare costituito da un suolo poggiante su rocce di gesso.
Le attività sono iniziate con la visita didattica al Centro Esplora Ambiente, presso il Castello di Ranpinzeri, gestito dalla direzione della Riserva, che dispone di alcune sale con reperti di rocce gessose di vario tipo e molto materiale che racconta i processi di erosione dell’acqua nel gesso.
Infatti la scoperta del gesso emergente qua e là nel territorio. Un’attrattiva inattesa… un territorio collinare, che sfiora appena i 600 metri, con panorami mozzafiato che portano lo sguardo fino al mare di Selinunte.
Sul monte, grotticelle scavate nell’antichità, nella parete rocciosa fatta di gesso, venivano usate degli antichi abitanti di questo territorio, morbido e sinuoso. Un territorio che si è sempre prestato ad ogni tipo di coltivazione e di allevamento.
La roccia di Monte Finestrelle subisce facilmente l’erosione causata dall’acqua piovana e nel tempo recente ha fatto crollare parte delle antiche grotticelle. Ed è proprio l’erosione causata dagli agenti meteorici che ha modellato questo territorio, nascondendo segreti custoditi nella grotta, purtroppo al momento non visitabile.
Si tratta comunque di grotte non facilmente praticabili, se non da esperti speleologi.
Durante il percorso abbiamo ammirato la valle cieca, dove il torrente temporaneo, che scorre in superficie, improvvisamente si perde infilandosi in un cunicolo alla base della parete rocciosa poggiante sul fondovalle, creando cosi infinite ramificazioni che sono oggi l’interesse principale della Riserva. La tutela riguarda non solo la grotta, ma anche la superficie del territorio a monte, attraversabile da una serie di sentieri e stradelle ben indicati da apposita segnaletica
Tutte queste nozioni di conoscenza e molte altre di questo particolare ambiente naturale ci sono state riferite da Giulia Casamento, direttrice della Riserva, che ci ha accolto nella sede, a pochi chilometri dal paese di Santa Ninfa.
A Giulia quindi il nostro sentito ringraziamento, anche per averci guidato con la sua esperienza per i sentieri, un po labirintici, della Riserva.