Il Futuro di Erice in un seme di Quercia

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Durante il convivio di Natale la Sezione CAI Erice Agroericino ha lanciato ai propri soci un nuovo progetto di ripopolamento ambientale illustrato nel corso della serata dal presidente sezionale Vincenzo Fazio ha illustrato il progetto al sodalizio CAI.


Considerato che in provincia di Trapani da oltre 15 anni il Demanio Forestale Regionale, a cui competono la realizzazione di progetti di nuove piantagione boschiva delle aree forestali e comunali è sostanzialmente fermo; e che in questi ultimi 15 anni le aree forestali hanno subito molteplici e ripetuti incendi, che hanno letteralmente devastato, incenerito e desertificato migliaia di ettari di bosco in Sicilia, in particolare le splendide pendici verdi che un tempo circondavano il monte Erice. Incendi di natura dolosa che hanno distrutto anche il bosco di San Matteo, di Martogna, di montagna Grande, il bosco di Scorace, il monte Cofano, parte di monte Sparagio la Riserva dello Zingaro e gran parte del patrimonio boschivo dell’intera Sicilia. Considerato che in queste aree percorse dal fuoco ricadono anche i sentieri catastati e segnati dal CAI, tra cui il Sentiero Italia CAI (https://sentieroitalia.cai.it/) e che in questi percorsi naturalistici la Sezione di Erice accompagna in escursione i propri soci volontari; il presidente Vincenzo Fazio insieme al socio CAI Giacomo Coppola (esperto agro forestale dell’Agro Ericino in quiescenza), hanno annunciato al convivio la seguente proposta:
Creare un piccolo e sperimentale vivaio sezionale CAI, per la raccolta e il pretrattamento di germoplasma di specie di Quercia autoctone nel territorio quali Leccio, Sughera e Roverella (essenze spontanee nel territorio di Erice è di alcune aree limitrofe). Nel vivaio all’interno della sezione CAI, sarà possibile curare la delicata fase di raccolta, selezione, conservazione e pre germinazione dei semi in lettiera di sabbia umida.

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Organizzare delle agro-escursioni ad hoc, guidate e coordinate da un comitato tecnico-agronomico di soci del CAI Erice, di esperti agro forestali ed esperti in ingegneria naturalistica e di ecosistemi naturali, quali lo stesso Giacomo Coppola, l’ Ing Gianluigi Pirrera, il prof in scienze forestali Leonardo Scuderi, l’arch del verde Pietro Pedone, l’agronomo Giuseppe Pellegrino, il presidente dell’Ordine Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Trapani Dott. Agr. Pietro Clemente, l’agronomo Biagio Barbera ed altri rappresentanti di Enti e Associazioni ambientali che vorranno aderire e sostenere l’iniziativa. Questi esperti riuniti nel “Comitato della riforestazione deòl monte Erice” , offriranno la loro consulenza agronomica gratuita alla sezione CAI Erice, al fine di istruire e formare un gruppo di soci volontari che durante le escursioni metteranno a dimora come “buona pratica” i semi di Querce conservati nel vivaio sezionale, lungo i percorsi frequentati dagli stessi escursionisti del CAI.
L’iniziativa non ha solo lo scopo simbolico, ma vuole portare avanti concretamente in via sperimentale e ridotta la nuova piantagione di alcune aree idonee adiacenti ai sentieri CAI; avrà anche il fine di studiare le aree percorse dal fuoco, portandovi ove possibile anche le scuole ai fini della sensibilizzazione sociale sulle conseguenze derivate dagli incendi, con l’obiettivo di stimolare, far pianificare ed avviare importanti progetti di nuove piantagione delle aree boschive, agli enti demaniali regionali di competenza, e per collaborare con loro nelle attività sociali di tutela e di salvaguardia ambientale. L’immobilismo pubblico va collaborato, stimolato e rimosso per la salvaguardia dell’ambiente ed il ripopolamento dei boschi in Sicilia”.

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L’agro esperto forestale Giacomo Coppola intervento al convivio CAI, ha confermato la bontà dell’idea proposta ai soci espressa dal presidente Vincenzo Fazio. Ha ribadito che decine di milioni di semi in autunno sono disponibili in Sicilia e giacciono sotto gli alberi senza essere né selezionati nè raccolti, ma vengono lasciati marcire. Ha spiegato ai soci le “buone pratiche agronomiche” necessarie per le operazioni di messa a dimora dei semi di Quercia affinché i semi possano germinare ed attecchire con successo ed ha confermato oltre alla sua disponibilità, che questo progetto di propagazione di semi di Quercia era un suo “pallino” che voleva realizzare prima di andare in quiescenza.
Nei prossimi giorni seguiranno incontri sezionali sull’iniziativa per creare un Comitato agronomico-tecnico-scientifico a sostegno del progetto Il Futuro di Erice in un seme di Quercia in cui sarà richiesto all’ente Demanio e ai Comuni dell’agro ericino un sostegno di condivisione all’iniziativa.
Saranno avviate dal Comitato interlocuzioni con l’Orto Botanico di Palermo e con la Banca dle Seme per un maggiore supporto scientifico al progetto sulle biodiversità. Seminare semi significa seminare individui non clonati che quindi aumentano l’autenticità del Bosco ai fini della sua tutela e identità nel contesto del giardino globale della Terra. Nel frattempo alcuni soci CAI Erice hanno già iniziato le operazioni di raccolta e di conservazione di ca 1.000 semi di Quercia da conservare in vivaio per la pre germinazione. Agire coordinati dal Comitato tecnico-agronomico-scientifico che si sta formando è una strategia per rendere il progetto efficace e di successo.

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Work in Progress CAI Erice

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