Il Sentiero Italia (SI) è un sentiero escursionistico di lunga percorrenza lungo circa 6 880 km che attraversa le due grandi dorsali montuose della penisola italiana (Supramonte, Appennini e Alpi).

Il percorso, suddiviso in circa 400 tappe, parte dalla località di Santa Teresa di Gallura in provincia di Sassari e prosegue poi dalla Sicilia, partendo da Trapani, lungo tutta la dorsale appenninica e il versante meridionale delle Alpi fino a Muggia, in provincia di Trieste, utilizzando lunghi tratti di itinerari preesistenti quali la Grande Traversata delle Alpi, l’Alta Via dei Monti Liguri e la Grande Escursione Appenninica, attraversando in tutto 6 siti naturali UNESCO, 20 regioni e 360 comuni italiani.

Presentato a Trapani, nella ex sala consiliare di Palazzo D’Alì, il documentario “Sutt’u picu ru suli”. Il docu-film è stato realizzato, col patrocinio della Cineteca del Club Alpino Italiano, dall’ autore e regista Fabrizio Antonioli, dirigente e ricercatore dell’Enea e direttore della scuola di alpinismo del Cai di Palermo. Il film ripercorre, utilizzando immagini molto suggestive, la storia dell’alpinismo in Sicilia a partire dagli anni Trenta, con riprese dall’ alto fatte con il drone, interviste e testimonial d’eccezione come Sandro Maraini. Molte delle scene sono state girate a monte Cofano, Marettimo ed a San Vito lo Capo.
L’iniziativa, organizzata dal Cai di Erice e Agroericino, si è aperta con l’intervento del reggente Vincenzo Fazio, che ha ringraziato l’ amministrazione comunale per avere ospitato l’evento. Alla proiezione, realizzata in Sicilia come anteprima, hanno preso parte, oltre il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, il consigliere nazionale del Cai Mario Vaccarella, il presidente del Cai Sicilia Giuseppe Oliveri e la presidente della sezione Cai di Petralia Filippa Spitale. L’autore e regista del film ha motivato la scelta dei monti del Trapanese e delle isole Egadi per le riprese rimandando alle loro caratteristiche, che rendono questi rilievi molto simili alle dolomiti. I monti di Trapani sono in grado di attrarre flussi di appassionati di questo segmento di turismo tematico, rispettoso dell’ ambiente, in cui la destinazione offre rispetto alle Alpi e agli Appennini condizioni di clima mite, oltre che la compresenza del mare.

 

Il Cai di Erice ha fatto tappa nella Riserva Naturale del Bosco della Ficuzza. I soci e simpatizzanti del Club Alpino Italiano, guidato da Rocco Chinnici, Monica Maria Cassetti e dal referente della sotto sezione ericina Vincenzo Fazio, hanno percorso i sentieri della grande area boschiva, alla scoperta delle bellezze e delle peculiarità storiche e ambientali di questa zona della Sicilia occidentale. L’escursione è partita dalla ex stazione di Ficuzza, per percorre inizialmente quella che un tempo era l’antica strada ferrata. È il tratto Godrano-Ficuzza-Ponte Drago, della linea che collegava Burgio, in provincia di Agrigento, con la stazione di Sant’Erasmo a Palermo. Da qui un tempo passavo i treni che collegavano queste zone nel cuore della Sicilia. La ex ferrovia è stata riconvertita in pista ciclabile e si può percorre in bici ed a piedi facendo una passeggiata davvero suggestiva camminando o pedalando nel verde. Ed ancora, tra i grandi alberi che avvolgono completamente escursionisti e ciclisti, si intravedono le vecchie tabelle ed una parte della struttura in legno dei binari poggiati di fronte ad un muro di contenimento dove sono ben visibili dei grandi archi. Il colpo d’occhio, attraversando questo tratto, è molto particolare. Altro momento molto suggestivo, per il contrasto tra luci ed ombre, è il passaggio nel tunnel della ex linea ferroviaria, la galleria “Portella di Cervo”. Il gruppo, dopo avere superato un altare dedicato a Santa Barbara, si è diretto verso il “Pulpito del Re”, un trono scolpito sulla roccia arenaria che il re Ferdinando IV di Borbone usava per cacciare stando seduto mentre i battitori spingevano le prede verso di lui. Un luogo decisamente suggestivo, avvolto nel verde dove non sono mancate le foto di gruppo ed i selfie. Nei pressi di questa “poltrona” reale, con tanto di scalinata, si trova un belvedere che si affaccia sulla Riserva naturale dominata da rocca Busambra. Qui si resta colpiti dal panorama che si può ammirare da questa “veranda” sulla “Riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago”, area protetta della Regione Siciliana, istituita nel 2000, la cui gestione è affidata all’Azienda Foreste e che si estende su una superficie di circa 7.398 ettari. L’escursione è quindi proseguita tra i sentieri addentrandosi nel bosco, in un contesto molto particolare, caratterizzato da grandi querce, i tronchi avvolti dal muschio e molte specie di funghi che hanno accompagnato la giornata di trekking del Cai di Erice in un itinerario ad anello di circa dieci chilometri. Tra i passaggi più particolari, l’arrampicata su un piccolo promontorio roccioso che ha regalato una vista a 360 gradi sul bosco, dominata da Rocca Busambra, con i suoi 1613 metri la cima più alta della catena dei monti Sicani e di tutta la Sicilia occidentale.Ed ancora, tra sentieri avvolti nel verde, canyon ed un’atmosfera dominata dai profumi e dai colori del bosco in autunno, ma con una luce e temperature decisamente primaverili, il trekking del Cai per il Bosco di Ficuzza, è proseguito fino ai laghetti coda di Riccio, dove il gruppo si è concesso un picnic nel prato verde a pochi metri dal grande invaso attorno al quale a cui si è sviluppata una fitta vegetazione, che ospita numerosi anfibi e uccelli acquatici. Anche questo è il regno delle querce. Ma qui si trova un esemplare monumentale di Quercus suber, con un’età stimata di circa 400 anni. Dopo il pranzo a sacco, che è stata anche l’occasione per assaggiare della frutta martorana fatta in casa ed ascolta una lettura proposta da Monica Maria Cassetti, componente del Consiglio direttivo della sottosezione del Cai di Erice e dei Comuni dell’Agroericino, l’escursione è proseguita per circa altri due chilometri e mezzo, sempre nel fitto bosco, per arrivare a Ficuzza alla “Casina Reale di cacci” fatta costruire da re Ferdinando I. Il bosco di Ficuzza era infatti la riserva di caccia del sovrano. Ed attorno al monumentale edificio, bellissimo ed imponente, che tanto ricorda ben più note e imponenti regge, è sorto il borgo di Ficuzza, dominato dalla “Casina di caccia” e dal suo grande prato verde. Che assicura un colpo d’occhio e scatti unici. Qui, con una ultima foto di gruppo con tanto di bandiera, si è conclusa la prima giornata di escursione del Cai di Erice nella Riserva del bosco di Ficuzza che è proseguita l’indomani con la risalita nella cima di Rocca Busambra, sempre guidata da Rocco Chinnici e Monica Maria Cassetti. Rocca Busambra è una delle montagne più belle della Sicilia, con la sua poderosa parete nord che domina il Bosco della Ficuzza. Questo suggestivo rilievo è è caratterizzata da un’infinità di canaloni che solcano la parete rocciosa, detti localmente “ciacche”. L’itinerario in linea è partito dall’estremità orientale della Rocca. Il gruppo ha percorso il sentiero verso ovest per piano Tramontana, arrivando cosi in una zona di pendii dolci che salgono, senza traccia obbligata, verso una spalla rocciosa che prosegue ‐ seguendo il ripido bordo della parete ‐ la cresta della Rocca fino a giungere ad una zona semi pianeggiante che conduce ad uno spiazzo poco sotto la vetta. Gli escursionisti sono quindi arrivati alla cima di Rocca Busambra, ad una altezza di 1.613 metri, godendo di una vista panoramica molto bella e spettacolare che abbraccia quasi tutta la Sicilia, dall’Etna alle Isole Egadi.

Domenica all’insegna dei profumi del bosco di Angimbè per i soci ed i simpatizzanti del Cai di Erice che hanno percorso i sentieri della sughereta, tra querce, arbusti e tante essenze arboree. L’area, gestita dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, custodisce oltre 700 specie botaniche e svariati vertebrati. Si tratta di una delle ultime e meglio conservate quercete della provincia di Trapani, la più grande della Sicilia occidentale. Durate l’escursione i gruppo ha percorso i vari sentieri, arrivando fino alla torretta della Forestale, da dove si può ammirare un panorama davvero mozzafiato circondati dal verde. Un “viaggio” a cui hanno fatto da contorno i tanti uccelli che volano nei cieli di Agimbè ed i funghi che crescono nel sottobosco con l’ornitologo Francesco Adragna ed il naturalista Stefano De Gaetano, entrambi dell’associazione “Bosco Angimbè”, che hanno illustrato le tante peculiarità delle specie presenti in questo grande bosco tutto da scoprire ma dove, purtroppo, sono ancora evidenti le ferite del terribile incendio che un anno fa ha devastato circa settanta ettari delle sughereta, facendo notevoli danni. I tronchi delle querce sono ancora anneriti e molte tabelle con le indicazioni sono andate distrutte. querce_bosco_angimbeFortunatamente la natura sta reagendo, ed il verde piano piano piano si sta riappropriando del sottobosco e delle chiome degli alberi. Durante gli oltre otto chilometri di escursione i soci ed i simpatizzanti del Cai si sono cimentati, con i binocoli, nel birdwatching, l’osservazione delle numerose specie di uccelli presenti, spiegati magistralmente da Francesco Adragna. Spazio alle foto anche per i tanti funghi, con Stefano De Gaetano che ne ha illustrato le caratteristiche, distinguendo le specie commestibili da quelli tossici. L’escursione è partita dal Centro didattico gestito dall’associazione “Bosco Angimbè”, impegnata nel portare avanti diverse iniziative nell’ottica dell’educazione ambientale e della valorizzazione del territorio. Il luogo ideale dove passare qualche ora di relax nell’area attrezzata dotata di tavoli da pic-nic oltre che di giochi per bambini. Il tutto completamente avvolto nel verde in una vera e propria oasi di pace e quiete. Da qui parte la mulattiera che, dopo una discesa immersa nella macchina mediterranea, si addentra nel bosco, tra querce da sughero, lecci ed altri alberi ed arbusti, come la roverella, il frassino, il pioppo, il carrubo, l’olivastro ed il corbezzolo, con i suoi squisiti frutti colorati. Ed ancora l’erica, il cisto ed il pungitopo, arbusti sempre verde che cresce nei sottoboschi delle leccete e delle pinete, facilmente distinguibile per le caratteristiche bacche rosse utilizzate come ornamento natalizio. Ma qui si trova anche il mirtillo e tante essenze arboree che accompagnano gli escursionisti in un trekking davvero da non perdere tra i profumi ed i silenzi del bosco Angimbè, il cui nome ha origini araba e significa “dentro la gebbia”, ovvero la vasca di pietra dove si trova l’acqua. Da sempre fonte di vita per tutti. E durante il tragitto, il gruppo è passata da un invaso con al suo interno rane e rospi. Del resto questa sughereta è la “casa” di molti animali, a partire dai mammiferi, come la lepre, la donnola, l’istrice, il riccio, il coniglio selvatico e la martora. Ma anche il regno di tante specie di uccelli, come il falco pellegrino, la poiana ed il gheppio. Ma anche del gufo, della civetta e del barbaggiani. Insomma, un bosco ricco di vita e davvero tutto da scoprire camminando e respirando lentamente, aprendo i sensi ai doni di madre natura, da osservare in ogni suo angolo con gli occhi del cuore. Cielo compreso, dove gli uccelli accompagno in volo gli escursionisti alla scoperta di questo angolo di Sicilia capace di regalare un senso di pace e quiete davvero impareggiabile. Sensazioni che hanno caratterizzato l’escursione del gruppo Cai di Erice, che si sono immersi in un contesto molto particolare, complice anche un giornata autunnale dopo le abbondanti piogge del giorno precedente. Il che ha esaltato ancora di più i profumi del bosco e l’odore delle terra, ancora umida per la pioggia. Un trekking condito anche dagli squisiti corbezzoli raccolti e subito assaggiati dagli escursionisti. La giornata all’insegna delle bellezze paesaggistiche e naturalistiche nella sughereta si è conclusa con un pranzo a sacco nel Centro didattico dell’associazione “bosco Angimbè” accompagnato da buon vino e miele prodotto in loco. Un finale, insomma, all’insegna dei buoni sapori e della gastronomia che non può mancare mai nei trekking delle terre di Sicilia. Dove le bellezze di madre natura si uniscono sempre alle prelibatezze ed alle peculiarità dei prodotti  locali. Un valore aggiunto che riesce sempre a fare la differenza.

Mario Torrente

 

(foto Mario Torrente)

Sabato 6 ottobre, alle 17.00, presso il Complesso Monumentale di San Pietro a Marsala, si terrà la cerimonia di lancio e presentazione alla stampa del 1° Cammino Internazionale dell’Antica Trasversale Sicula. Durante l’incontro saranno illustrati i contenuti e le tappe di uno dei percorsi considerati tra i più lunghi ed antichi d’Europa. Sarà inoltre presentato per la prima volta il logo prescelto per identificare un Cammino che ambisce ad essere una meta imperdibile per i globetrotter di tutto il mondo.
L’iniziativa ha ottenuto il riconoscimento dell’Anno Europeo del patrimonio culturale 2018 ed è promossa dall’Associazione Trasversale Sicula, in partnership con l’UNPLI Sicilia e ASTES. L’obiettivo è promuovere la conoscenza e la valorizzazione di un tracciato dalle origini antichissime. Giornalisti e camminatori saranno accolti nello scenografico complesso della cittadina trapanese dai responsabili dell’Associazione Trasversale Sicula, dai rappresentanti dell’Assessorato Regionale al Turismo e dal Sindaco di Marsala, dott. Alberto Di Girolamo. Il brindisi all’iniziativa sarà offerto dalla Fazio Wines.

Il Cammino collettivo condiviso avrà come protagonisti residenti ed escursionisti provenienti da tutto il Mondo, tra i quali ci sarà come ospite di eccezione, anche lo scrittore Martín Guevara Duarte, nipote del Che ed esperto camminatore.
I partecipanti di questo lungo viaggio, della durata di oltre 40 giorni, ripercorreranno antichi tracciati, tagliando trasversalmente l’Isola e raggiungendo ben 8 province, 55 comuni, 6 parchi archeologici, 47 siti di interesse storico-archeologico-monumentale, 1 Parco e 7 riserve naturali, innumerevoli musei, centri storici e insediamenti rurali tradizionali.
Il Cammino partirà il giorno dopo, domenica 7 ottobre dall’Isola di Mozia. Per partecipare al Cammino o per saperne di più si può consultare il sito www.trasversalesicula.it .

Prende il via a Custonaci, dal 14 al 16 settembre, Regina Pacis – Faro di Pace nel Mediterraneo, iniziativa organizzata dal Comune di Custonaci con il patrocinio dell’Ars, della Presidenza, dell’Assessorato al Turismo, Sport, Spettacolo e quello ai Beni Culturali della Regione Siciliana, in collaborazione con la Fondazione Piccolo di Calanovella, la Fondazione Buttitta e l’Assostampa Sicilia.

Tre giorni di eventi con talk show, concerti, momenti religiosi, degustazioni nel centro storico di Custonaci e al Parco Cerriolo. Si inizia venerdì 14 settembre, alle ore 18.00, nello scenario del Parco Cerriolo dove si erge la statua marmorea della Regina Pacis, un mix di devozione e arte con la svelatura di un’altra stazione marmorea della Via Crucis realizzata dallo scultore Giuseppe Cortese. Nel Parco Cerriolo si vive infatti un’importante esperienza di fede, una vera e propria Via Crucis con opere in marmo, un percorso che si compone di “stazioni”, ovvero tappe che ripercorrono il doloroso cammino di Gesù Cristo che culmina con la crocifissione sul Golgota. parco_cerriolo_via_crucisLa svelatura sarà accompagnata dal “Concerto lirico al tramonto” della Corale Parrocchiale “Et Ero Custos”, diretta dal Maestro Mario Giurlanda. Alle ore 21.00, un evento speciale presentato dalla giornalista di Tgr Sicilia Tiziana Martorana: la cerimonia di premiazione del Premio Riviera dei Marmi, ai Giardini Comunali della Villa, aperti al pubblico per la prima volta. Istituito dal Comune di Custonaci nel 1964, l’ultima edizione del premio risale al 1968, si tratta di un’occasione per scoprire il variegato panorama culturale siciliano e non solo alla ricerca dell’eccellenza.

Il 15 settembre, alle ore 21.00, in Piazza Municipio sarà la volta del talk show “Valorizzazione dei beni culturali nel territorio custonacese” con interventi di antropologi, archeologi, storici, esperti, come Ignazio Buttitta, Ferdinando Maurici, Alberto Scuderi. Alle ore 22.00, in Piazza Municipio un concerto dell’orchestra di fiati Maria Santissima di Custonaci. La banda, diretta dal maestro Alessandro Vinci, è formata da 50 musicisti e ha partecipato a due prestigiosi concorsi nazionali raggiungendo ottimi risultati. Regina Pacis si concluderà domenica 16 settembre, con la firma, alle ore 9.00, presso la sede del Comune di Custonaci del patto di amicizia tra le Amministrazioni Comunali di Custonaci e di Favignana, propedeutico alla sigla di un patto di gemellaggio. L’obiettivo sarà quello di promuovere Maria SS. di Custonaci attraverso la riscoperta della sua storia, valorizzare il turismo religioso attraverso la visita a santuari, chiese e percorsi di culto per la conoscenza anche dei beni culturali, ambientali e paesaggistici dei rispettivi Comuni. Seguirà alle ore 10.00, una messa al Santuario di Custonaci. La sera, alle ore 22.00, uno spettacolo musicale in Piazza Municipio.

Le degustazioni con Odori e Sapori di Sicilia – La dieta Mediterranea

Tutti i giorni, dalle ore 18.00 alle 24.00, nel centro storico di Custonaci, sarà aperto anche un Villaggio Gastronomico sulla Dieta Mediterranea, con degustazione di busiate (al sugo di pecora, al ragù, al pesto alla trapanese), cous-cous, pizze fritte, cassatelle di tutti i gusti, “sfincie”.

Il sentiero Cai 606 e la Riserva di Monte Cofano

Il Parco del Cerriolo, a 158 metri di altezza sul mare, è una delle zone più affascinanti del territorio di Custonaci, dove al crepuscolo si possono ammirare dei suggestivi tramonti sul mare che regalano un autentico spettacolo di colori. Si trova a poca distanza dal Santuario di Maria Santissima di Custonaci, che si può raggiungere a piedi in meno di dieci minuti, ritrovandosi così immersi nel centro storico della città dei marmi. sentiero_cai_606_cerriolo-cofanoMa dal Parco del Cerriolo parte anche il sentiero Cai 606 da dove, in poco meno di un’ora, si può raggiungere la Riserva di Monte Cofano. Lungo l’itinerario si passa dalla grotta Mangiapane dove, durante le festività natalizie, viene allestito il presepe vivente. Una volta arrivati alle pendici di monte Cofano è possibile percorrere l’itinerario costiero che da Cornino porta al golfo di Macari passando per la Torre di San Giovanni e da quella di  Cofano, dove un tempo si trovava una importante tonnara. Da qui è possibile intraprendere diversi itinerari, costeggiando il litorale per arrivare a Macari e quindi a San Vito lo Capo, oppure risalire lungo il versante Nord Est di Cofano per arrivare fino alla cima a 651 metri di altezza sul mare, godendo di un panorama  mozzafiato sul golfo di Bonagia e Monte Erice. Ma dopo essere risaliti nella “sella” del promontorio ed avere raggiunto gorgo Cofano gli escursionisti possono anche rientrare a Cornino oppure percorrere l’antica mulattiera della scaletta Maruzza, sicuramente uno dei più belli e suggestivi della zona dell’Agroericino.

 

Natura, tradizione e gusto alle saline di Trapani e Paceco. L’8 e 9 settembre si rinnova la magia della tradizionale raccolta del sale al tramonto.

Tradizione, natura e gastronomia sono al centro della rassegna “Rosso Aglio e Bianco Sale”, che ormai da 10 anni celebra l’antico mestiere del salinaio e le produzioni tipiche del sale marino e l’aglio rosso di Nubia, nella splendida area della Riserva naturale orientata delle saline di Trapani e Paceco.

Una manifestazione unica, quest’anno in programma sabato 8 e domenica 9 settembre, all’insegna della valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e gastronomico della via del sale, nello splendido scenario della riserva naturale, dove il sale viene raccolto ancora oggi con metodi tradizionali e preziose specie vegetali ed animali come gli eleganti fenicotteri rosa, affollano le vasche delle saline insieme a tante altre varietà migratorie e nidificanti.

Sarà possibile visitare alcuni dei luoghi più interessanti per fauna e flora dell’oasi WWF. Da non perdere la suggestiva raccolta del sale al tramonto, con i canti dei salinai, che si svolgerà ogni giorno con inizio al tramonto e chiusura in notturna. La celebrazione di un mestiere antico secoli, ma tutt’oggi praticato, che rappresenta un elemento inconfondibile della costa occidentale siciliana, da Trapani a Marsala, patrimonio della cultura locale da preservare e valorizzare.

Presso il Museo del Sale di Nubia verrà allestito il villaggio gastronomico, con prodotti tipici e il mercato dei sapori a km zero. Su tutti, due prodotti d’eccellenza della Sicilia occidentale: il sale marino di Trapani e l’aglio rosso di Nubia.

Fra le novità di questa decima edizione anche i laboratori di aquiloni per i bambini, a cura del “Festival Internazionale degli Aquiloni”. Inoltre è previsto un servizio bus – navetta da Trapani a cura di “Trapani Tourism Service” e verranno predisposte alcune corse speciali del “Trenino delle saline”.

L’iniziativa è organizzata dal Comune di Paceco in collaborazione con l’associazione “Trapani Welcome”, la Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco – WWF, il Festival Internazionale degli Aquiloni, l’Associazione “Saline e Natura”, il consorzio Aglio Rosso di Nubia, il centro di Cultura gastronomica “Nuara”, il Museo del Sale di Nubia, la Trattoria del Sale. Per informazioni e per prenotare le visite guidate è possibile contattare il numero 340 2427212 o visitare il sito: www.rossoaglio.it.

Rosso Aglio Bianco sale 2018

8/9 settembre 2018

Programma:

Sabato 8 settembre

Ore 10 – Visita guidata gratuita alla Riserva delle Saline di Trapani e Paceco (a cura del personale della Riserva).

Raduno centro visite WWF Maria Stella (SP21 Trapani-Marsala). Solo su prenotazione (on line sul sito www.rossoaglio.it);

Ore 17 – Visita guidata alla Riserva delle Saline di Trapani e Paceco

Raduno centro visite WWF Maria Stella (SP21 Trapani-Marsala). A cura dell’associazione “Saline e Natura”. Solo su prenotazione  costo 5 € (on line sul sito www.rossoaglio.it);

Dalle ore 18.30 – nell’area delle Saline, in prossimità del Museo del Sale Nubia: tradizionale raccolta manuale del sale con canti dei salinai, con inizio al tramonto e chiusura in notturna.

Apertura Area Gastronomica, Mercato dei Sapori, musica e animazione, dimostrazioni di intrecciatura di aglio.

Laboratori di aquiloni per i bambini, a cura del Festival Internazionale degli Aquiloni in Provincia di Trapani

Ingresso libero – degustazioni a pagamento

Domenica 9 settembre

Ore 10 – Visita guidata alla Riserva delle Saline di Trapani e Paceco, raduno centro visite WWF Maria Stella (SP21 Trapani-Marsala). A cura dell’associazione “Saline e Natura”. Solo su prenotazione  costo 5 € (on line sul sito www.rossoaglio.it)

Dalle ore 18.30 – nell’area delle Saline, in prossimità del Museo del Sale Nubia: tradizionale raccolta manuale del sale con canti dei salinai, con inizio al tramonto e chiusura in notturna.

Apertura Area Gastronomica, Mercato dei Sapori, musica e animazione, dimostrazioni di intrecciatura di aglio.

Laboratori di aquiloni per i bambini, a cura del Festival internazionale degli Aquiloni in provincia di Trapani

Ingresso libero – degustazioni a pagamento

Il Programma potrebbe subire variazioni per cause non dipendenti dalla nostra volontà

E’ previsto un servizio bus – navetta da Trapani a cura di Trapani Tourism Service.

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(foto Mario Torrente)

Predisposto il programma delle escursioni autunno-inverno del Cai di Erice e dei Comuni dell’Agroericino. Sono previste in tutto tredici uscite con diversi livelli di difficoltà, oltre quattro weekend con pernotto in strutture del posto. Il programma si aprirà domenica 23 settembre con una cicloescursione nell’isola di Favignana, per proseguire domenica 14 ottobre con un trekking nel bosco di Angimbè, nel territorio di Calatafimi-Segesta. Si continuerà con due fine settimana fuori la provincia di Trapani: sabato 20 e domenica 21 ottobre il Cai di Erice sarà al bosco della Ficuzza ed a Rocca Busambra; si continuerà il 3 e 4 novembre nel sentiero degli Agrifogli Giganti, nelle Madonie. programma_autunno_inverno-2018-2019L’ultimo fine settimana con pernotto sarà per l’escursione a Monte Speziale, nelle Riserva dello Zingaro. Domenica 2 dicembre si terrà invece un’escursione in “casa”, lungo il versante Nord della montagna di Erice, sui “Passi degli antichi Romani”, mentre il 16 dicembre l’appuntamento con le uscite del Cai sarà a Terrasini, a Monte Palmeto. Il 13 dicembre i soci del Club alpino si sposteranno nel Belice per un tour nei luoghi del terremoto mentre il 27 gennaio si camminerà a Montagna Grande, tra i comuni di Trapani e Salemi. Il 10 febbraio si tornerà nella Riserva dello Zingaro, questa volta a Monte Acci mentre il 24 febbraio il Cai di Erice farà tappa a Monte Pispisa, davanti il tempio di Segesta. Il programma si concluderà con due escursioni mozzafiato: la prima, domenica 10 marzo per la vetta di Monte Cofano, a Custonaci, mentre nel fine settimana del 23 e 24 marzo ci sarà il gran finale a Marettimo, con un trekking lungo la montagna della più lontana dell’arcipelago delle Egadi verso il “Semaforo”.
Per maggiori informazioni sulle escursioni è possibile consultare la pagina Facebook della sottosezione Cai di Erice e Agroericino.

 

Ritornano a Marettimo, nell’arcipelago delle Egadi, gli appuntamenti delle albe in musica nell’incantevole scenario delle “Case Romane“. Si tratta della zona che si trova sopra il centro abitato dell’isola, ad un’altezza di circa duecento metri dal mare, che si può raggiungere percorrendo il sentiero che dalla fonte della “Pilusa” risale lungo il versante Est della montagna di Marettimo, passando per il vecchio cimitero del Calvario ed arrivando così al sito archeologico dove, oltre i resti degli antichi edifici di epoca Romana, ancora oggi si può entrare visitare una chiesetta bizantina. Un luogo davvero unico, caratterizzato da panorami mozzafiato sul mare delle isole Egadi e da dove si possono ammirare delle meravigliose albe, col il sole che si alza a Levante da dietro i promontori della Sicilia occidentale, a partire da Monte Erice. Dalle Case Romane si snodano poi diversi sentieri: da qui si può raggiungere pizzo Falcone, la cima più alta di Marettimo ad oltre seicento metri di altezza, o andare al Castello di Punta Troia dove si trova l’Osservatorio della foca monaca ed il Museo delle carceri. Ma è possibile anche addentrarsi nel bosco della Carcaredda per poi passare al versante di Ponente dell’isola raggiungendo il faro di Punta Libeccio. Il tutto percorrendo dei sentieri immersi nella natura con, a distanza, il sottofondo della risacca, in un contesto carico di quiete e tranquillità caratterizzato anche dalle tante essenze delle piante e degli arbusti che accompagnano gli escursionisti in un “viaggio” davvero unico tra le tante bellezze della più lontana delle Egadi. E tra le cose da vedere a Marettimo c’è sicuramente il sorgere del sole in un vero e proprio trionfo di colori che ogni giorno prende delle sfumature e delle tonalità sempre diverse. Un alba è di per se un momento sempre unico. Ma da “Hiera”, l’Isola Sacra, così veniva chiamata anticamente Marettimo, tutto diventa ancora più magico e suggestivo.  L’alba in musica dalle Case Romane è ormai diventato un appuntamento fisso da qualche anno, che per questo ultimo scorcio d’estate è in programma per domenica 16 settembre, attorno alle 6.30. Al sorgere del sole farà da sottofondo il violino di  Zoya Nademlynska e la fisarmonica di Leonardo Pavia. L’iniziativa è promossa dall’Associazione CSRT “ Marettimo ” con il patrocinio del Comune di Favignana–Isole Egadi e dell’Area Marina Protetta.  Con la collaborazione di Radio 102 e LaTr3.

(nella foto di Vito Vaccaro un’alba dalle Case Romane)

Il punto è decisamente strategico per iniziare un’escursione tra cielo e mare in una delle montagne più belle e conosciute del Mediterraneo, ricca di storia millenaria e di miti che affondano le radici nel culto di Venere, la dea dell’amore che qui, nei millenni, hanno chiamato in diversi modi. Quasi incastonata tra i giardini del Balio ed il Castello di Venere, su una rocca circondata dal verde si erge, elegante e bianca come una colomba la Torretta Pepoli, uno dei monumenti più caratteristici del borgo medievale da dove si può godere di uno dei panorami più belli sull’Agroricino, con lo sfondo sul golfo di Bonagia e monte Cofano.  erice-dal-sentieroDa qui parte un percorso di trekking, mappato dal Cai, che permette di scendere lungo i sentieri che si snodano nel versante Nord Est della montagna di Erice, raggiungendo diversi siti, a partire dai “runzi”, zona chiamata così dai numerosi rovi dove, tra agosto e settembre, è possibile raccogliere le more. La discesa continua verso la chiesa rupestre di Sant’Ippolito, una delle tante che si possono trovare percorrendo i sentieri della montagna di Erice, come Santa Maria Maggiore, che si può visitare lungo l’itinerario, anch’esso caratterizzato dalle indicazioni del Cai, che conduce a porta Spada, passando per il bosco della Casazza.  Da questo percorso è anche possibile raggiungere l’area demaniale di San Matteo e Bonagia, con la Torre della Tonnara che domina questa meravigliosa baia, con  il suo piccolo porticciolo da dove, in estate, si possono ammirare dei meravigliosi tramonti sul mare. Oppure, sempre da Sant’Ippolito, è possibile scendere in direzione Valderice da Caposcale o tornare ad Erice dalla mulattiera di porta Castellammare che risale il costone di montagna che si trova sotto il Quartiere Spagnolo. santorsolaDa qui si può proseguire verso piazza San Giovanni e quindi tornare al punto di partenza della Torretta Pepoli, oppure addentrarsi nell’antico bosco di Erice, costeggiando le chiese medievali di Sant’Antonio e Sant’Orsola e le millenarie mura elimo puniche per terminare la passeggiata, in questa autentica oasi di pace davanti la Matrice, il duomo di Erice. Praticamente a porta Trapani, l’ingresso del borgo medievale della vetta. Ma scendendo dalla Torretta Popoli è possibile raggiungere il lato dei Difali, passando da sotto la rocca del Castello di Venere e ricollegandosi al sentiero Cai 601 che conduce dritto dritto al Santuario di Sant’Anna ed all’area demaniale di Martogna per arrivare quindi al centro urbano di Casa Santa, dove si trova la stazione di imbarco della funivia.  Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dalla Torretta Pepoli si aprono una serie di itinerari che offrono agli escursionisti la possibilità di fare delle passeggiate nella natura caratterizzate da panorami mozzafiato sull’hinterland sottostante, tra paesaggi dominati da un lato dal mare di Bonagia, dall’altro da quello di Trapani e delle isole Egadi, passando per l’Agroericino e le montagne che circondano questa piana dominata da una luce unica. La più vitata d’Europa, un territorio davvero tutto da scoprire.

 

 

 

(testo e foto di Mario Torrente)