Nuovo appuntamento con le escursioni del Cai nel territorio dell’Agroericino. Il mese di giugno si è aperto con un affascinante trekking da Bonagia a San Matteo, lungo il versante Nord di monte Erice, risalendo il suggestivo sentiero che dalla nota località balneare arriva fino all’area demaniale gestita dalla Forestale, regno dell’asino pantesco e dei cavalli che girano liberi nel bosco. Un’autentica oasi ambientale caratterizzata da panorami mozzafiato su Monte Cofano e la costa dell’Agroericino, tra canaloni, ponticelli e grotte che guardano verso il blu del golfo di Bonagia. Dopo una prima salita per la mulattiera che parte da “loco secco” il gruppo si è immerso nella frescura del bosco, tra pini, conifere ed eucalipti per arrivare a quota 275 metri, nell’area pic-nic. Qui gli escursionisti hanno vistato il museo agroforestale allestito all’interno di Baglio Cusenza, dove sono esposti reperti di interessi etnografico che raccontano la storia delle comunità che hanno vissuto nelle campagne dell’Agroericino e lungo i vari versanti del monte, portando avanti le loro attività incentrate sull’agricoltura e la pastorizia. In esposizione ci sono anche uccelli e mammiferi imbalsamati provenienti da donazioni, rettili conservati in formalina, nidi di uccelli, sezioni di tronchi di alberi, piante forestali e funghi essiccati. Una vera e propria carrellata sul patrimonio naturalistico della zona. Il gruppo si è quindi spostato nella vicina chiesetta di San Matteo, risalente al XIV secolo, e nei ruderi di un oratorio paleocristiano, si presume datato tra il sesto ed il settimo secolo, che si trova sul pianoro che si affaccia su Bonagia, con il porticciolo e l’antica torre della Tonnara. Da qui si può godere di uno dei panorami più belli sull’Agroericino con sullo sfondo Monte Erice e la montagna di Sparagio, la cima più alta della provincia di Trapani con i suoi 1110 metri.

Un trekking davvero unico tra le bellezze paesaggistiche della montagna di Erice e le prelibatezze della gastronomia siciliana preparate ad arte dagli studenti dell’istituto alberghiero “Ignazio e Vincenzo Florio”, che hanno rifocillato il gruppo di escursionisti nei punti di sosta con bevande fresche e quanto da loro cucinato in occasione dell’evento “Cammin mangiando –  Street food lungo i sentieri di Erice”. L’iniziativa è stata organizzata dall’istituto alberghiero e dal Comune di Erice, con il patrocinio dei Cai e dell’associazione di protezione civile “Il Soccorso” che ha garantito l’assistenza sanitaria con i propri volontari e mezzi. Partner dell’iniziativa anche il Lions Club che ha promosso la manifestazione tra i suoi soci.

I partecipanti all’escursione hanno percorso oltre cinque chilometri lungo i sentieri di Erice, partendo dal Quartiere Spagnolo per scendere dal sentiero Cai di Porta Castellammare e raggiungere, attraverso l’antica mulattiera, la chiesa rupestre di Sant’Ippolito dove hanno trovato il primo punto di degustazione. Da qui, ad una quota di circa 500 metri, dopo una breve sosta all’insegna delle pizzette preparate dagli studenti, il cammino e ripreso risalendo il versante dei Runzi, proprio sotto i giardini del Balio ed il Castello di Venere, nel lato Nord Est della montagna, con lo sfondo del golfo di Bonagia e di monte Cofano. Da qui i panorami, da ogni angolo autenticamente mozzafiato, sono andati via via cambiando, passando dalle terra dell’Agroericino alla città di Trapani con lo sfondo del suo mare e delle isole Egadi. Si è quindi arrivati al secondo punto di sosta, sul versate dei Difali, per un assaggio di panini con le panelle. Dopo il tratto finale, l’escursione si è conclusa all’ingresso del centro abitato di Erice, poco sotto porta Trapani, dove il gruppo è stato accolto dagli studenti dell’istituto alberghiero che hanno preparato gli anelletti a forno. Piatto particolarmente apprezzato dopo una camminata durata per oltre due ore. Sempre all’insegna della natura, dei paesaggi ericini e del buon cibo che ha ricaricato le energie per affrontare i vari tratti del percorso, tra discese e salite. Sempre con lo sfondo dei panorami da incanto che si possono godere dalla montagna di Erice.

 

Continuano le escursioni della sottosezione del Cai di Erice. Un gruppo di oltre 50 persone ha visitato bosco Scorace, nel territorio di Buseto Palizzolo, percorrendone i sentieri in un itinerario ad anello partito dal capanno dei custodi dall’area attrezzata che si trova lungo la sp 57, per risalire il promontorio fino all’altezza di 564 metri. Gli escursionisti hanno così iniziato la loro passeggiata in questo bellissimo “polmone verde”, che si estende su un’area di quasi 750 ettari di proprietà del demanio della Regione Siciliana. Prima di immettersi in marcia il gruppo è stato accolto dal referente della sottosezione Cai di Erice e dell’Agroericino Vincenzo Fazio, che dopo avere dato il benvenuto ai soci e simpatizzanti e presentato il percorso, ha passato la parola ad Antonino Giacalone, del gruppo Micologico “T.Pocoroba” che ha accompagnato gli escursionisti spiegando loro le caratteristiche della vegetazione, a partire dai diversi tipi di alberi che si trovano nel bosco, le piante ed i funghi che vi crescono: prataioli, mazze di tamburo, finferli, russule, lattari ed il famoso porcino nero di Scorace. E l’autunno, con l’arrivo delle prime piogge, è proprio il tempo della raccolta dei funghi e del trionfo dei loro sapori in questo angolo dell’Agroericino, un territorio che ancora conserva tradizioni e la gastronomia legata ai prodotti della terra. Tant’è che Buseto Palizzolo è soprannominata la “città dei funghi”.

Nei primi due chilometri il percorso si è snodato verso la parte più alta del promontorio, attraversando anche un sentiero in una zona particolarmente suggestiva del bosco.  Un vero e proprio tuffo nella natura, tra querce, cipressi, lecci, sugheri, pini ed eucalipti in un sottobosco dove si è sviluppata una rigogliosa macchia mediterranea dove si possono cogliere le essenze di erbe aromatiche. Qui abbona il cisto, ma anche l’erica. Tra gli arbusti presenti ci sono il biancospino, il mirtillo, i rovi, con le loro squisite more, il prugnolo ed il corbezzolo, con i suoi frutti policromi, piccole bacche commestibili e gradevoli al palato. Sono sicuramente da assaggiare quelli più rossi e morbidi, che hanno effetti diuretici e abbassano la pressione. A bosco Scorace crescono anche le ginestre, il mirto ed il pungitopo, una pianta cespugliosa sempreverde, alta dai trenta agli ottanta centimetri, spesso utilizzata come decorazione natalizia per le sue tipiche bacche rosse che maturano proprio in inverno. In questa grande area verde si trova un sottobosco dallo straordinario valore botanico, dove vivono tanti piccoli mammiferi, come la lepre, il coniglio e l’istrice, oltre le numerose specie di uccelli, tra cui anche i rapaci, come la poiana. Insomma, si tratta di una vera e propria oasi naturalistica, dove è possibile concedersi delle passeggiate uniche in un contesto di quiete o semplicemente rilassarsi circondati dalla natura, magari facendo un pic-nic nella zona attrezzata con tavoli, panche e punti per il barbecue. Un luogo ideale dove fare un’escursione o una semplice gita fuori porta per respirare un po’ di aria pura in un contesto magico. Per gli amanti del trekking senza ombra di dubbio un percorso da provare, addentrandosi nella fitta reste di sentieri, tra piccoli ponti e staccionate ben curate dal personale della Forestale, che portano fino alla cima del promontorio, a 646 metri di altezza, da dove si apre un panorama maestoso sull’agroericino e sul comprensorio trapanese, a partire da Bruca, caratteristica frazione di Buseto Palizzolo, Segesta, con il suo tempio e l’antico anfiteatro. E ancora con la vista su Montagna Grande, Monte Inici ed il paesaggio rurale dell’entroterra, con le sue collinette, i campi seminati, gli uliveti ed i vigneti. Una vista che, dalla “cornice” verde di bosco Scorace, assume dei colori e delle prospettive ancora più cariche di significato.

 

 

(foto e testo di Mario Torrente)

La sottosezione del Cai di Erice e dei Comuni dell’Agroericino ha aperto il programma delle escursioni autunnali ed invernali. In primo appuntamento s’è tenuto lungo i sentieri della montagna di Erice con un’escursione, particolarmente suggestiva, partita dal borgo medievale che ha visto una settantina di partecipanti. A fare gli onori di casa il referente Vincenzo Fazio che ha dato il benvenuto ai soci ed ai tanti simpatizzati che hanno partecipato alla prima uscita, che da porta Carmine si è snodata lungo il sentiero che costeggia le millenarie mura elimo-puniche per addentrarsi all’interno del bosco antico, passando da siti carichi di storia e leggenda, come dal piede del diavolo, dall’ex cimitero ebraico e dal quartiere spagnolo. Luoghi carichi di fascino che oltre a regalare un tuffo tra storia e natura hanno anche permesso di godere di meravigliosi panorami mozzafiato sul golfo di Bonagia, con i meravigliosi colori di una domenica d’autunno dalle temperature e le sfumature ancora estive. Il tutto con il contorno del centro storico ericino, con le sue chiese medievali, il puntuale rintocco delle campane  ed i silenzi del bosco. L’escursione è continuata con la discesa lungo il sentiero Cai M-602 di Porta Castellammare – Tre Chiese, nel versante dei Runzi, caratterizzato da una vegetazione variegata. Arrivati nei pressi della chiesa di Sant’Ippolito il numeroso gruppo ha continuato a camminare nel sentiero che si trova sotto i giardini del Balio e del Castello di Venere per fare rientro ad Erice e completare la passeggiata, dopo circa tre ore di cammino, con un ultimo “tuffo” nel verde del bosco antico. La giornata si è conclusa nella sede della sottosezione del Cai di Erice, nella Baida comunale di via Apollonis dove il referente Vincenzo Fazio, assieme alla sua vice Angela Savalli, hanno illustrato le attività ed il programma del Cai, soffermandosi anche sulle proposte avanzate per valorizzare la montagna di Erice e tutto il territorio dell’Agroericino, anche in tema di prevenzione degli incendi.

Al via il programma delle escursioni della sottosezione del Cai di Erice e dei Comuni dell’Agroericino. Da ottobre a marzo sono previste dodici uscite, quattro delle quali fuori dalla provincia di Trapani. I primi tre appuntamenti sono  concentrati nel territorio dell’Agroericino. Si partirà domenica 1 ottobre con un’escursione ad Erice, lungo il sentiero delle millenarie mura elimo-puniche per poi scendere lungo il sentiero Cai M-602 di Porta Castellammare – Tre Chiese. Si tratta di un itinerario molto paesaggistico, con panorami mozzafiato sul mare del golfo di Bonagia e Monte Cofano, passando per l’antico bosco di Erice, le chiese medievale di Sant’Orsola e Sant’Antonio, la discesa del “Piede del Diavolo”, l’ex cimitero ebraico, il Quartiere Spagnolo ed il versante dei Runzi, in un trionfo di colori e odori dove è possibile cogliere anche le essenze della mentuccia e del finocchietto selvatico. Dai Runzi inizierà la risalita per rientrare nel borgo medievale di Erice, percorrendo un sentiero caratterizzato da una vegetazione sempre più rigogliosa man mano che si arriverà al Castello di Venere ed alla Torretta Pepoli. Da qui, passando da sotto i giardini del Balio e dalla chiesa di San Giovanni, si rientrerà nel bosco antico, tornando a costeggiare le millenarie mura elimo-puniche per un ultimo tuffo tra storia e natura.

Dopo questa prima uscita, le escursioni della sottosezione Cai di Erice terneranno il 15 ottobre, a Bosco Scorace, nel territorio di Buseto Palizzolo, per poi spostarsi, il 29 ottobre a San Vito Lo Capo, a monte Monaco.

Di seguito il programma completo autunno – inverno 2017 del Cai di Erice

1 ottobre: Porta Castellammare-Tre Chiese – Erice;

15 ottobre: Bosco Scorace, Buseto Palizzolo;

29 ottobre: Monte Monaco, San Vito Lo Capo;

12 novembre: Rocca Busambra;

26 novembre: Intersezionale Petralia Sottana;

10 dicembre: Monte Inici, Castellammare del Golfo;

14 gennaio: Bosco di Alcamo;

28 gennaio: Pizzo Manolfo;

11 febbraio: Monte Sparagio, Custonaci;

25 febbraio: C.da Calemici – Terme Gorga, Calatafimi;

11 marzo: Vallone Pispisa, Segesta;

25 marzo: Rocca di Sciara, Caltavuturo (PA).

 

La valorizzazione della cultura contadina e delle bellezze paesaggistiche del territorio dell’Agroericino sono state al centro della manifestazione “Naturalmente Tangi” che per una settimana, dal 26 al 2 luglio, ha animato la piccola frazione rurale di Buseto Palizzolo, a confine tra i comuni di Erice e Valderice.

Diverse le iniziative ed i momenti di animazione che si sono tenuti per l’occasione, a partire dai giochi per bambini, il torneo di “ciappeddi”, spettacoli e balli di liscio in piazza. Tra i momenti clou c’è stata la rievocazione delle laboriose fasi della mietitura e raccolta del grano con metodi tradizionali: preparazione dell’aia, trasporto (stravuliari) dei fasci di spighe, battitura con gli zoccoli degli animali (cacciari), separazione della paglia (spagghiari) con l’ausilio del vento ed infine la passata a setaccio (cornuta cu civu). Domenica 2 luglio c’è stata anche la benedizione dei campi, dei prati e dei pascoli.

La manifestazione è stata organizzata dall’associazione cultura e tradizioni “Tangi” in collaborazione con i cittadini della frazione, l’associazione Pro Loco ed i Comuni di Buseto Palizzolo ed Erice proprio con l’obiettivo di tramandare alle nuove generazioni le antiche tradizioni contadine dell’Agroericino.

Nel corso di “Naturalmente Tangi” è stato possibile visitare il piccolo museo contadino e assistere a momenti di poesia dialettale, folklore con musica, canti e balli, come la tradizionale “cuntrananza”, l’antico ballo che si faceva proprio nell’aia. Per l’occasione si sono tenute anche degustazioni di prodotti e piatti tipici locali, come la “ghiotta di babbaluci”, “pani cunzato”, formaggio, sfinge, miliddi e buon vino locale.