Marettimo, nell’arcipelago delle Egadi, è conosciuta per la bellezza del suo mare, con le meravigliose grotte ed i fondali marini che ogni anno fanno da richiamo a tantissimi turisti. Ma l’isola offre anche molti spunti per gli amanti del trekking, grazie alla rete di sentieri che si snoda nei diversi versanti della montagna, permettendo di scoprirne gli scorci sul mar Mediterraneo. Immergendosi in una natura incontaminata, dove è possibile ammirare anche cervi e mufloni, oltre che una grande varietà di uccelli e diversi altri animali. Camminando in un contesto unico tra pinete ben curate e le tante essenze arboree che accompagno gli escursionisti nel loro “viaggio” nell’antica “Hiera”, l’isola sacra. Passando per siti e monumenti di interesse storico, come il Castello di Punta Troia e le Case Romane con la sua chiesetta bizantina, zone che si possono raggiungere partendo dal piccolo centro abitato, con le case tutte bianche ed i due porticcioli che offrono riparo alle imbarcazioni, lo “scalo nuovo” e lo “scalo vecchio”. In questi ultimi anni Marettimo si è andata affermando sempre più come una meta per gli amanti del trekking, che ne apprezzano, oltre che il contesto ambientale, i panorami mozzafiato sul mare, con prospettive che cambiano da un versante all’altro. Immergendosi in un’oasi di quiete e pace. Dove la frenesia delle città sembra distante anni luce.
Gli escursionisti che decidono di visitare l’isola hanno davvero l’imbarazzo della scelta sul percorso da intraprendere. Una prima tappa, con poco meno di tre chilometri di salita, è quella delle Case Romane, a 250 metri di altezza sul mare, che si raggiungono dal sentiero che parte dalla fonte della “pilusa” passando per l’antico cimitero del Calvario e dal ponte di ferro. Qui le prospettive sono tutte sul paese e sul versante che guarda verso Favignana e Levanzo. Dalle case romane e possibile continuare verso pizzo Falcone, la cima più alta di Marettimo, a 686 metri di altezza, da dove si può godere di un suggestivo panorama. La risalita è ripagata da scenari di una bellezza spiazzante, soprattutto nelle belle giornate, quando si vede nitidamente l’intera costa trapanese, dominata da monte Erice e con alle sue spalle gli altri promontori, a partire da montagna Grande, Sparagio, Cofano e Monte Monaco, il promontorio che domina la spiaggia di San Vito lo Capo. Quando le condizioni di luce e visibilità sono particolarmente favorevoli da pizzo Falcone si intravedono anche le isole di Ustica e Pantelleria. Ma gli escursionisti possono anche raggiungere il Castello di Punta Troia percorrendo il sentiero che dallo scalo vecchio permette di raggiungere il versante settentrionale dell’isola. Un altro itinerario porta invece a Cala Bianca, dalle parti di Punta Mugnone, l’estremità Nord Ovest della più lontana delle Egadi. Altro itinerario è quello che porta a Punta Basano, nella parte meridionale dell’isola: in questo caso si parte dallo Scalo nuovo per dirigersi verso la spiaggetta della Praia Nacchi ed iniziare la risalita che conduce alla Carcaredda, con la sua pineta e l’area di sosta dove è possibile fare dei pic-nic in questo polmone verde tra cielo e mare. Un cammino che ha come protagonista una natura autenticamente incontaminata, sempre con il sottofondo, a distanza, della risacca. Un trekking contraddistinto dal trionfo di colori e di odori, tra le prospettive sul blu del mare ed il verde dei boschi, con la rigogliosa macchia mediterranea e la variegate essenze arboree, dove in alcuni tratti primeggia la mentuccia ed il rosmarino. Ma non solo. Un autentico tuffo in un’oasi ambientale, dove ogni angolo pulsa bellezza. Con i suoi silenzi e le suggestive atmosfere che sembrano quasi catapultare i visitatori in altre dimensioni. Dalla Carcaredda inizia la discesa verso il faro di Punta Libeccio. Anche questa è una zona da visitare, da dove tra l’altro è possibile scendere verso il mare. Magari regalandosi un tuffo rigenerante dopo una bella camminata. Un trekking, insomma, davvero tra mare e montagna, con autentici momenti di totale immersione nel verde delle pinete intervallate dominati dai promontori che svettano verso il cielo. In alcune parti, come nella zona “A” della Riserva Marina delle Egadi, le pareti rocciose sono talmente a picco sulla costa da essere chiamate “le dolomiti sul mare”. Ogni angolo, in quest’isola, ha qualcosa di unico, tutto da scoprire e vivere. In un’esperienza sensoriale che non smette mai di emozionare.
Mario Torrente
(foto Mario Torrente)