È sicuramente una delle escursioni più affascinanti da fare nell’Agroericino. La risalita verso la cima di Monte Monaco, percorrendo il sentiero Cai 609, apre delle prospettive uniche su San Vito lo Capo ed il suo mare, con panorami mozzafiato da un lato sul Golfo di Macari, dall’altro sulla costa che porta alla Riserva dello Zingaro. Una veduta che ad Ovest è chiusa da Monte Cofano e della montagna di Erice, mentre a Sud la vista panoramica è tutta per i promontori trapanesi, a partire dalla dorsale di Monte Speziale e dall’imponenza di Monte Sparagio, la vetta più alta della provincia di Trapani con i suoi 1180 metri. Ad Est ci sono invece i monti del Palermitano ed il Golfo di Castellammare. Insomma, un panorama con scorci bellissimi praticamente a 360 gradi. L’escursione per Monte Monaco, caratterizzato davvero da paesaggi molto suggestivi, si snoda lungo tre sentieri Cai percorribili ad anello, il “609 a”, il “609 b” ed il “609 c”; quest’ultimo parte da Cala Firriato, lungo la strada che collega San Vito allo Zingaro. Il sentiero “609 a” inizia invece nei pressi del centro abitato di San Vito lo Capo e risale lungo il versante Est per circa tre chilometri, arrivando, dopo essere passati dalla vecchia cava, ormai in disuso, “Rosso San Vito”, alla cima di monte Monaco, a 528 metri di altezza, dove si trova una croce rivolta verso la baia di San Vito lo Capo, messa in quel punto a protezione del centro abitato. Un luogo sicuramente molto suggestivo, dove si intrecciano diverse prospettive ed il blu del mare incontra i colori del litorale e dei promontori. Un trekking, dunque, tra bellezze paesaggistiche, natura e fede,dove si possono toccare con mano le attività e le tradizioni della comunità sanvitese. Scendendo, e volendo fare l’itinerario ad anello percorrendo, si può percorrere il sentiero in direzione Est, che termina a Cala Firriato, da dove è possibile rientrare a San Vito lo Capo percorrendo un itinerario complessivo lungo quasi nove chilometri, per un dislivello di 487 metri ed un tempo di percorrenza stimato di circa due ore e mezza.
(foto Mario Torrente)