Il punto è decisamente strategico per iniziare un’escursione tra cielo e mare in una delle montagne più belle e conosciute del Mediterraneo, ricca di storia millenaria e di miti che affondano le radici nel culto di Venere, la dea dell’amore che qui, nei millenni, hanno chiamato in diversi modi. Quasi incastonata tra i giardini del Balio ed il Castello di Venere, su una rocca circondata dal verde si erge, elegante e bianca come una colomba la Torretta Pepoli, uno dei monumenti più caratteristici del borgo medievale da dove si può godere di uno dei panorami più belli sull’Agroricino, con lo sfondo sul golfo di Bonagia e monte Cofano. Da qui parte un percorso di trekking, mappato dal Cai, che permette di scendere lungo i sentieri che si snodano nel versante Nord Est della montagna di Erice, raggiungendo diversi siti, a partire dai “runzi”, zona chiamata così dai numerosi rovi dove, tra agosto e settembre, è possibile raccogliere le more. La discesa continua verso la chiesa rupestre di Sant’Ippolito, una delle tante che si possono trovare percorrendo i sentieri della montagna di Erice, come Santa Maria Maggiore, che si può visitare lungo l’itinerario, anch’esso caratterizzato dalle indicazioni del Cai, che conduce a porta Spada, passando per il bosco della Casazza. Da questo percorso è anche possibile raggiungere l’area demaniale di San Matteo e Bonagia, con la Torre della Tonnara che domina questa meravigliosa baia, con il suo piccolo porticciolo da dove, in estate, si possono ammirare dei meravigliosi tramonti sul mare. Oppure, sempre da Sant’Ippolito, è possibile scendere in direzione Valderice da Caposcale o tornare ad Erice dalla mulattiera di porta Castellammare che risale il costone di montagna che si trova sotto il Quartiere Spagnolo. Da qui si può proseguire verso piazza San Giovanni e quindi tornare al punto di partenza della Torretta Pepoli, oppure addentrarsi nell’antico bosco di Erice, costeggiando le chiese medievali di Sant’Antonio e Sant’Orsola e le millenarie mura elimo puniche per terminare la passeggiata, in questa autentica oasi di pace davanti la Matrice, il duomo di Erice. Praticamente a porta Trapani, l’ingresso del borgo medievale della vetta. Ma scendendo dalla Torretta Popoli è possibile raggiungere il lato dei Difali, passando da sotto la rocca del Castello di Venere e ricollegandosi al sentiero Cai 601 che conduce dritto dritto al Santuario di Sant’Anna ed all’area demaniale di Martogna per arrivare quindi al centro urbano di Casa Santa, dove si trova la stazione di imbarco della funivia. Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dalla Torretta Pepoli si aprono una serie di itinerari che offrono agli escursionisti la possibilità di fare delle passeggiate nella natura caratterizzate da panorami mozzafiato sull’hinterland sottostante, tra paesaggi dominati da un lato dal mare di Bonagia, dall’altro da quello di Trapani e delle isole Egadi, passando per l’Agroericino e le montagne che circondano questa piana dominata da una luce unica. La più vitata d’Europa, un territorio davvero tutto da scoprire.
(testo e foto di Mario Torrente)
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